sabato 16 ottobre 2010
Immigrazione, Maroni: "La Croce rossa gestirà i Cie italiani"
Nel corso di un'audizione svoltasi di fronte ai componenti del comitato parlamentare Schengen, il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha manifestato la volontà di assegnare la gestione di tutti i centri di identificazione ed espulsione presenti sul territorio italiano, compresi quelli siciliani, alla Croce rossa.
La staffetta dalle attuali entità che hanno la responsabilità dei centri alla Cri, dovrebbe realizzarsi gradualmente.
“Attualmente - ha dichiarato
il ministro - in Italia sono attive 13 strutture di questo tipo e sarebbe molto importante assicurarne un coordinamento comune, imperniato su standard uguali per ogni Cie”.
Maroni, inoltre, nonostante le tante rivolte scoppiate all'interno dei centri di identificazione ed espulsione negli ultimi mesi, con l'interessamento anche di quelli siciliani, ne ha approfittato per annunciare la costruzione di altre quattro strutture in Campania, Toscana, Marche e Veneto.
La Croce rossa, stando al progetto predisposto dal ministero, dovrebbe divenire gestore unico di tutti i Cie italiani.
La stessa, comunque, è già presente all'interno di importanti centri: si occupa, infatti, di quello di Ponte Galeria a Roma e del Corelli a Milano.
Per l'organizzazione si tratterebbe di un ulteriore salto all'interno di un contesto sempre più oggetto delle critiche formulate da associazioni che si occupano della tutela dei diritti dei migranti.
Gli esponenti di alcune di queste, infatti, hanno già posto il loro assoluto diniego alle tappe preannunciate dal ministro Maroni.
L'affare, del resto, raggiunge notevoli dimensioni: i gruppi gestori dei Cie italiani, infatti, ottengono una media di 70 euro giornalieri per ciascun ospite delle strutture.
Contributi che, qualora l'idea del titolare degli Interni dovesse concretizzarsi, verrebbero destinati esclusivamente alla Croce rossa italiana.
Intanto, i sindacati nisseni hanno chiesto al Prefetto di Caltanissetta Umberto Guidato di sollecitare tutte le operazioni necessarie per riavviare entro un breve termine il locale centro di identificazione ed espulsione di Pian del Lago, danneggiato proprio lo scorso anno da una rivolta dei trattenuti . Un finanziamento ministeriale da un milione di euro è già disponibile.
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