martedì 5 ottobre 2010
Premio Sacharov per i diritti umani: ecco i candidati del 2010
Rischiano la vita per difendere i diritti umani e le libertà fondamentali dell’uomo. Lavorano spesso circondati dal silenzio, vengono segregati, dimenticati, minacciati. Come Aung San Suu Kyi, la leader dell’opposizione birmana e vincitrice del premio nel 1990, che quest’anno ha festeggiato agli arresti domiciliari il suo 65esimo compleanno. O come Hu Jia, il dissidente cinese perseguitato dal governo per le sue battaglie per i diritti civili e per l’ambiente. Nel 2008, quando vinse il premio, era rinchiuso in una cella cinese, impossibilitato a presentarsi. “A volte è necessario pagare un prezzo elevato”, aveva detto in un messaggio video la moglie Zeng Jinyan nel giorno della premiazione.
Proprio per persone come loro e per le loro battaglie è stato creato ormai da 22 anni il premio Sacharov. Quest’anno il Parlamento europeo ha selezionato una rosa di 9 nomi, ma soltanto uno di loro sarà il vincitore.
Per essere nominati è necessario il sostegno di un gruppo politico o di almeno 40 europarlamentari. Ecco i nove candidati del 2010:
“Access” – Movimento di cittadini che aiuta i difensori dei diritti umani a proteggere se stessi e le proprie comunicazioni online. Fornisce sostegno tecnologico per consentire l’accesso alle informazioni anche dove i regimi impongono la censura.
Nominato dal Gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa (ALDE).
Haytham Al-Maleh - Attivista e avvocato siriano, più volte finito in prigione per il suo impegno a favore dei diritti umani e per le sue critiche al governo. Il 4 luglio di quest’anno è stato condannato a tre anni di carcere dopo un processo giudicato irregolare dalle organizzazioni internazionali.
Nominato da Heidi Hautala e altri 44 membri del Parlamento.
Breaking the Silence - Organizzazione non governativa fondata dai veterani e dai soldati dell’esercito israeliano per raccogliere testimonianze sulle proprie esperienze in Cisgiordania, nella Striscia di Gaza e a Gerusalemme Est durante la seconda Intifada.
Nominato dal Gruppo dei Verdi/Alleanza libera europea e della Sinistra Unita/Sinistra verde nordica (GUE/NGL).
Guillermo Fariñas – Giornalista e dissidente politico cubano, protagonista di ben 23 scioperi della fame nel corso degli anni per protestare contro il regime e la censura del paese.
Nominato dal Gruppo del Partito Popolare (PPE), dai Conservatori e Riformisti europei (ECR), da Edvard Kožušník e altri 91 membri.
Aminetu Haidar - Attivista politica e sostenitrice dei diritti umani, soprannominata “la Gandhi del Sahrawi” per le sue proteste non violente in nome dell’indipendenza del Sahrawi occidentale.
Nominata da Norbert Neuser, Willy Meyer, Raül Romeva i Rueda e altri 40 membri.
Dawit Isaak - Giornalista eritreo con cittadinanza svedese, prigioniero politico sin dal 2001 in condizioni molto dure. Il Parlamento europeo ha chiesto il suo rilascio immediato.
Nominato da Olle Schmidt, Cecilia Wikström, Marit Paulsen, Lena Ek e altri 37.
Birtukan Mideksa – Politico etiope ed ex giudice, è la leader del Partito di opposizione Unità per la democrazia e la giustizia (UDJ). Il 28 dicembre del 2008 è stata condannata all’ergastolo per la sua lotta pacifica a favore della democrazia e del rispetto dei diritti umani in Etiopia.
Nominata dal Gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici (S&D).
Padre Thadeus, Nguyên Van Ly – Prete vietnamita e attivista per i diritti umani, sostenitore di metodi di lotta non violenta per promuovere i diritti universali dell’uomo.
Nominato dal Gruppo dei Conservatori e Riformisti (ECR).
Open doors - Organizzazione attiva in oltre 45 paesi, sostiene i cristiani che vengono perseguitati in quegli stati in cui costituiscono una minoranza religiosa.
Nominato dal Gruppo dei Conservatori e Riformisti (ECR).
Agenda:
5 ottobre: presentazione dei nove candidati
18 ottobre: voto dei tre finalisti nelle commissioni Esteri e Sviluppo
21 ottobre: i presidenti dei gruppi politici scelgono il vincitore
13 dicembre: incontro con il vincitore delle commissioni Esteri, Sviluppo e Diritti Umani
15 dicembre: premiazione ufficiale a Strasburgo
Cos’è il Premio Sacharov?
E’ da 22 anni che il Premio Sacharov – che ricorda nel nome il Premio Nobel per la Pace Andrei Sacharov, fisico sovietico ma anche dissidente politico – viene assegnato ogni dicembre a una persona o a un’organizzazione che si è particolarmente distinto nella difesa dei diritti umani.
L’anno scorso il premio del Parlamento europeo, accompagnato da un contributo di 50.000 euro, è stato assegnato a Memorial, un’organizzazione russa impegnata nella difesa dei diritti fondamentali nei paesi dell’ex Unione Sovietica.
Ma chi era Andrei Sacharov, colui che ha lasciato il proprio nome al premio per i diritti umani? Saranno le sue lotte e la sua vita al centro del prossimo articolo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento