giovedì 1 luglio 2010
Libia - Violenze a Misratah contro i rifugiati eritrei. Deportazione in corso
Un estratto delle comunicazioni ricevute dalla Libia. Situazione drammatica. Urgente un intervento
Circa 350 profughi Eritrei detenuti a Misratah in Libia, chiedono aiuto per far cessare la violenza inaudita a cui sono sotto posti dallo scorso pomerigio.
Tra loro ci sono circa 80 minoreni.
I profugi riferiscono di perscosse, manganelate con 30 persone ferite seriamente: un vero e proprio bagno di sangue. La situazione e molto grave, con persone disperate che minacciano il suicidio, ingerendo della varechina o altre sostenza tossiche.ù
E’ necessario che qualcuno, Unione Europea o Nazioni Unite, intervenga immediatamente per salvare queste persone dal rischio di morte sotto i manganeli delle guardie carcerarie o per un suicidio colletivo provocato dalla disperazione.
Successivamente è iniziata una vera e propria deportazione forzata dal Centro di detenzione di Mishiratah. E’quello che i profughi temevano: l’espulsione forzata, chiusi in camion container come bestiame, senza aqcua ne cibo per intera giornata.
Non si conosce il loro destino, ma i profughi temono di essere espulsi verso il paese di origine, cioè l’Eritrea.
In queste ore si trovano nella località di Sebah, da dove in passato ci sono stati deportazioni forzate di altri migranto provenienti dall'Africa Ovest, dall'Etiopia, quindi il trasferimento degli eritrei in questo centro di detenzione ce un serio sospetto che si traduca in espulsione di massa dei rifugiati eriteri verso il loro paese di origine.
Si tratta di una totale violazioni dei diritti dei richiedenti asilo politico.
E’ necessario fermare questa deportazione forzata in corso.
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