LIBIA: HABESHIA,RISCHIO PULIZIA ETNICA PER LIBICI PELLE NERA AFRICANI IN MIRINO RIBELLI, EUROPA CHIEDA GARANZIE A CNT (ANSAmed) - ROMA, 25 MAG - I libici di pelle nera sono a rischio di pulizia etnica in Libia, per l'accanimento nei loro confronti che vi sarebbe da parte dei libici di etnia araba simpatizzanti con i ribelli, e che li attaccano considerandoli come mercenari di Gheddafi. È l'allarme lanciato da don Mussie Zerai, sacerdote eritreo che a Roma presiede l'agenzia Habeshia per la cooperazione e lo sviluppo, e che denuncia «un massacro di 800 africani nella sola Misurata». Un massacro di cui ha avuto personalmente notizia, precisa, da profughi africani approdati in Italia. E che sarebbe documentato da alcuni video sul sito dell'agenzia Habeshia, che raccontano di «episodi cruenti e un accanimento su corpi esanimi», che sono «manifestazione di odio covati a lungo». In Libia vi sono due etnie non di origine araba, rileva don Zerai, e il rischio è appunto che divengano vittime di pulizia etnica, nei sanguinosi scontri tra i sostenitori di Gheddafi e i ribelli, è dunque molto alto. Ma nonostante l'allarme già lanciato, denuncia il religioso, perdura l'indifferenza. Don Zerai chiede dunque l'attenzione della comunità internazionale affinchè «i libici di pelle nera non vengano massacrati», mentre «centinaia di migliaia di sudanesi del Darfur», anche questi intrappolati in Libia, rischiano «di essere stritolata da questa intolleranza che dilaga nei territori occupati dai ribelli». Perchè sarebbero appunto i ribelli anti-Gheddafi gli autori di questi omicidi e violenze. «Che garanzie sta chiedendo l'Europa a ai nuovi signori della Libia liberata da Gheddafi?», chiede don Zerai. «Bisogna evitare a tutti i cosi - avverte - un altro genocidio nel continente africano». A rischio, hanno denunciato in passato altre organizzazioni, anche i tanti immigrati di origine africana in Libia, fin dall'inizio della guerra confusi con i mercenari di pelle nera al servizio di Gheddafi. (ANSAmed). BOR/NS1 25-MAG-11 17:52
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