Ho ricevuto poco ore fa una richiesta di aiuto da 315 profughi eritrei chiusi in tre campi a Gibuti. Ultimamente le condizioni di permanenza e trattamento sta peggiorando, gli ultimi arrivati sono 52 tutti militari che hanno disertato che ora si trovano chiusi in una sola cella, in condizione disperate. Tutti 315 sono ex militari che hanno disertato, di cui 5 donne, alcune di queste donne sono state trattenute nella Gendarmeria, dove avviene l'interrogazioni, non sappiamo che metodi usano in questi casi, sta di fatto che i profughi lamentano per l'assenza di cure mediche, tra l'altro ce rischio epidemia nel campo di TBC, perché ci sono già tre persone ammalate, non stanno ricevendo le cure. Ora i profughi temeno di essere tutti rinchiusi in celle piccole come sta succedendo per i 52 profughi eritrei, la dove ce il rischio di contagio di malatie trasmissibili via respiratorio, in uno spazio cosi ristretto si rischia un contagio pericoloso.
Queste persone sono tutti richiedentei asilo politico, l'UNHCR è a conoscenza della loro situazione, ma cosa sta faccendo per trovare una soluzione? Almeno sulla loro condizione di permanenza, in un campo profughi senza che rischiano la vita, a causa di malatie.
Chiediamo al governo di Gibuti il rispetto della Convenzione di Ginevra 1951, e facciamo appello all'UNHCR di fare ogni sforzo possibile per trovare una soluzione per questi richiedenti asilo, garantire una adeguata protezione, non il carcere dove si trovano oggi.
Sappiamo anche che ci sono prigioniari di guerra in altri centri di detenzione, chiediamo che la Croce Rossa inetrnazionale intervenga, per verificare le loro condizioni e trovare una soluzione a questo caso.
Don Mussie Zerai
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