giovedì 23 aprile 2009
MILANO. Caritas chiede un tavolo per affrontare l'emergenza rifugiati
Di fronte a questa emergenza Caritas Ambrosiana esprime la sua preoccupazione e offre la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni
Centocinquanta richiedenti asilo e rifugiati politici hanno dormito la notte scorsa nei giardini di via Palestro dopo aver manifestato per le vie del centro. Lo stesso gruppo aveva occupato nei giorni scorsi un albergo abbandonato a Bruzzano e, dopo l’intervento delle forze dell’ordine, aveva trovato un’accoglienza provvisoria nell’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini.
Di fronte a questa emergenza Caritas Ambrosiana esprime la sua preoccupazione e offre la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni affinché venga trovata una soluzione che salvaguardi i diritti legittimi delle persone.
In particolare vanno salvaguardati i diritti dei rifugiati politici e richiedenti asilo secondo quanto stabilito dalle convenzioni internazionali. Costoro sono persone scappate dai paesi d’origine – per lo più dall’Eritrea – per salvare sé stessi e le proprie famiglie dalla guerra, dalla violenza e dalle torture.
Nel caso specifico Caritas Ambrosiana propone di aprire un tavolo istituzionale con Comune, Prefettura, enti del non profit per definire la cornice dell’intervento allo scopo di risolvere la situazione contingente e individuare i possibili sbocchi a medio-lungo termine soprattutto sul fronte abitativo. In particolare riteniamo che debba essere tenuta in considerazione prioritariamente la situazione delle famiglie.
Ogni intervento di forza, così come ogni tentativo di strumentalizzare la protesta per altri scopi, non aiuta ad affrontare il problema. Occorre che ciascuno faccia la propria parte. Dal canto proprio Caritas Ambrosiana mette a disposizione la rete dei centri di accoglienza presenti sul territorio della Diocesi di Milano. E, come suo stile, è sempre disponibile al dialogo.
La cooperativa Farsi Prossimo, legata a Caritas Ambrosiana, gestisce per conto del Comune di Milano cinque centri di accoglienza per rifugiati che offrono una disponibilità complessiva di 300 posti. In particolare il centro di via Sammartini ospita solo donne singole o con bambini. Gli altri (via Novara, via Gorlini, via Fulvio Testi, via Giorgi) ospitano uomini. Attualmente i posti sono quasi tutti occupati. In virtù della convenzione con il Comune, gli operatori dei centri si occupano per il periodo previsto dalla legge (10 mesi) di accompagnare i richiedenti asilo nello svolgimento delle pratiche necessarie perché le loro domande siano presentate ed esaminate, di favorire l’apprendimento dell’italiano, di assisterli nella ricerca del lavoro.
Con spirito di trasparenza si precisa che per lo svolgimento di questi compiti le risorse messe a disposizione alla Cooperativa da parte dell’Amministrazione comunale, che riceve a sua volta i finanziamenti dal Ministero degli Interni, ammontano a circa 15 euro a persona per ogni giorno di permanenza.
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