giovedì 23 aprile 2009
Ue, sondaggio: rom e africani subiscono molte discriminazioni
VIENNA (Reuters) - Nell'Unione Europea rom e africani devono far fronte a forti discriminazioni che solo in pochi casi vengono denunciate alle autorità, secondo quanto rivelato oggi da un sondaggio dell'Ue in cui i casi più frequenti sono stati segnalati da nordafricani in Italia e Francia.
Il rapporto dice che il 55% di residenti e migranti nell'Ue ritengono che i pregiudizi che prendono di mira l'etnia siano molto diffusi, anche se del 12% che ha riferito di aver assistito a episodi di razzismo negli ultimi 12 mesi, l'80% non li ha denunciati alla polizia.
I rom si lamentano spesso di episodi di discriminazione, con una persona su due nel gruppo che dice di esserne stata vittima negli ultimi 12 mesi, seguiti dagli africani dell'area subsahariana, al 41%, e dai nordafricani al 36%, secondo il rapporto.
Nei casi presi in esame paese per paese, i casi più frequenti di discriminazione sono stati segnalati da nordafricani in Italia e Francia -- rispettivamente il 94% e l'88% dei rispondenti; da parte dei rom in Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Grecia, tra il 78% e il 90% -- e da romeni e albanesi in Italia, 76-77%.
Le minoranze devono far fronte a ostacoli di stampo razzista quando cercano un lavoro o una casa da affittare o comprare, quando cercano di aprire un conto corrente o di accendere un mutuo, quando hanno a che fare con la sanità, i servizi sociali o i funzionari scolastici, o quando entrano nei bar, nei ristoranti e nei negozi.
"Il sondaggio evidenzia che gli episodi di discriminazione, molestie e violenza a sfondo razziale sono molto più diffusi di quanto non venga registrato dalle statistiche ufficiali. In moltissimi casi infatti non vengono segnalati", ha spiegato l'Agenzia europea per i diritti fondamentali nella prima inchiesta del genere sulle esperienze di razzismo da parte delle minoranze.
"Migliaia di casi di razzismo e di discriminazione restano invisibili", ha spiegato Morten Kjaerum direttore dell'Agenzia.
Circa l'82% delle 23.500 persone intervistate non ha parlato della propria esperienza più recente di discriminazione. Alla domanda "Perché"?, il 64% ha risposto che lo ha fatto perché crede che non cambierà nulla. Circa l'80% non conosce alcuna organizzazione in grado di offrire aiuto o consigli.
Il rapporto sollecita i governi a promuovere la registrazione pubblica di episodi di discriminazione e di razzismo, ad applicare le leggi anti-discriminazione a pieno e a informare meglio le minoranze sui loro diritti.
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