mercoledì 22 aprile 2009
Rifugiati in marcia: «Vogliamo diritti»
In corteo nel centro di Milano gli africani che alloggiavano del residence di Bruzzano
MILANO - Ripetendo in coro il motto di Obama «Yes, we can», circa cento rifugiati provenienti da Eritrea, Etiopia, Sudan e Somalia, fino a martedì alloggiati nel residence abbandonato di Bruzzano, hanno sfilato mercoledì nel centro di Milano, dai giardini di Porta Venezia a piazza San Babila, diretti a Palazzo delle Stelline, in corso Magenta. Il corteo, composto da circa 200 persone, comprendeva anche militanti dei centri sociali e alcuni consiglieri locali di partiti di sinistra. Tra i cartelli e gli striscioni le scritte «No alle stragi del mare, accoglienza per tutti», «Vogliamo le nostre libertà» e «Chiediamo al governo italiano di rispettare i nostri diritti». La maggior parte di loro è arrivata in Italia partendo dalla Libia e raggiungendo dopo la traversata la Sicilia.
DENUNCIA DELLE VIOLENZE - Dopo essersi riposati e aver passato la notte nella struttura dell'ex Paolo Pini, assistiti dai medici volontari del Naga e dall'associazione Olinda. Punto d'arrivo del corteo corso Magenta, dove c'è una sede di rappresentanza della Comunità europea. Una marcia per rivendicare il diritto di restare in Italia e per denunciare la violenza subita martedì dalle forze dell'ordine. «Noi non vogliamo usare la forza - scrivono in un comunicato - ma se loro continuano le stesse azioni noi siamo pronti a fare la stessa cosa». Martedì, dopo lo sgombero dell'ex residence in disuso, erano stati diversi i tafferugli tra immigrati e forze dell'ordine, con alcuni feriti da entrambe le parti. Gli stranieri sono pronti a raggiungere il loro obiettivo e chiedere che i diritti di rifugiati e richiedenti asilo politico vengano rispettati. «Vogliamo solo un tetto stabile sotto cui dormire», è la loro richiesta. Gli stranieri interpellano l'Unione Europea chiedendo dove siano finiti «i milioni di euro che ha dato all'Italia destinati ai rifugiati politici».
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