venerdì 20 marzo 2009
Il Papa esorta alla pace tra cristiani e musulmani in Africa
di Philip Pullella
YAOUNDE (Reuters) - Papa Benedetto XVI ha invitato cristiani e musulmani a rifiutare la violenza tra le religioni, ma le critiche che hanno scatenato le sue parole sull'Aids non acennano ad affievolirsi.
Il Papa ha cominciato il suo terzo giorno in Camerun incontrando 22 leader di comunità musulmane del Paese, prima di celebrare una messa all'aperto allo stadio di Yaounde, dinanzi a una folla di decine di migliaia di persone.
Nel suo discorso ai musulmani presso l'ambasciata del Vaticano a Yaoundé, il Papa ha ricordato che entrambe le religioni "rifiutano ogni forma di violenza e totalitarismo".
Ha aggiunto il Pontefice: "Che l'entusiastica cooperazione tra musulmani, cattolici e altri cristiani in Camerun sia per le altre nazioni africane un faro luminoso sul potenziale enorme di un impegno interreligioso per la pace, la giustizia e il bene comune".
Scontri tra gruppi di musulmani e cristiani, provocati da una controversia elettorale, hanno causato centinaia di morti nel novembre scorso nella città di Jos nella vicina Nigeria.
A gennaio, le autorità sudanesi hanno espulso dal Darfur, nell'ovest del Sudan, una organizzazione umanitaria con sede negli Stati Uniti, perché nei locali dell'organizzazione erano state scoperte delle bibbie in arabo.
Il Papa sta cercando di riallacciare i rapporti con i musulmani che si sono raffreddati dal 2006, quando Benedetto XVI pronunciò un discorso a Regensburg, in Germania. Un discorso che, secondo i musulmani, descriveva l'Islam come violento e irrazionale e che scatenò molte proteste in tutto il mondo arabo.
Nell'incontro di oggi, il Pontefice ha ricordato anche come "religione e ragione si sostengono a vicenda".
Ma le polemiche sulla frase del Papa secondo cui i preservativi "aumentano il problema" dell'Aids non accennano a placarsi.
CONTINUANO LE CRITICHE
Nonostante la parole del portavoce papale, secondo cui Benedetto XVI non ha fatto altro che riportare il pensiero storico della Chiesa, continuano le polemiche e molti stati, compresa la sua nativa Germania, hanno preso posizione contro le parole del Pontefice con particolare decisione.
"Sono molto preoccupato. Questo è l'opposto del concetto di tolleranza", sono state le parole del ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner ieri.
Il Ministro francese per i diritti umani Rama Yade si è detta "basita" per le parole del Pontefice, sottolineando come così si rischi di minare la lotta all'Aids. Altri politici sono andati oltre, chiedendosi se Benedetto XVI sia in grado di guidare la Chiesa.
Kevin Robert Frost, capo della Fondazione neworkese per la Ricerca contro l'Aids, ha detto che attraverso questi commenti il Papa "sta contraddicendo un gran numero di prove scientifiche".
"I preservativi sono una parte essenziale della lotta all'Aids. Gli assistenti sanitari devono poterli distribuire e devono insegnare alle persone la giusta maniera di utilizzarli", ha concluso Frost.
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