sabato 21 marzo 2009
Liberati tre cristiani detenuti in Eritrea
ASMARA (Eritrea) - Tre cristiani, detenuti nelle carceri eritree a causa della loro fede, sono stati rilasciati dopo diversi mesi di detenzione; Porte aperte riferisce le difficili condizioni di vita dei cristiani in Eritrea.
Due membri della chiesa di Kale Hiwot, arrestati a Dekemhare lo scorso novembre e imprigionati nel famigerato campo di concentramento militare di Mitire, nel Nord-est del Paese,sono stati rilasciati su cauzione, mentre Solomon Mengese, componente della Full Gospel Church, è stato rilasciato due settimane fa: era imprigionato nella Stazione di Polizia di Asmara da sei mesi.
La notizia positiva del rilascio di tre cristiani è però poca cosa rispetto alla situazione in cui versano i circa 2900 credenti detenuti in Eritrea per motivi legati alla loro fede; ben 360 sopravvivono in condizioni indicibili nel già citato campo di concentramento militare di Mitire, considerato un vero e proprio inferno in terra d'Africa.
La campagna del governo contro i cristiani evangelici è continuata senza interruzioni durante i primi mesi del 2009; ai credenti viene negata la possibilità di avere un visto per viaggi internazionali, apparentemente perché membri di chiese non registrate: chi non fa parte della chiesa cattolica, copta, evangelica luterana, islam, chiese avventiste del settimo giorno, chiesa della fede in Cristo, chiesa presbiteriana e la fede Bahia, non riesce a ottenere il visto per i viaggi internazionali dagli Uffici dell'Immigrazione eritrea e la motivazione addotta è l'apparente affiliazione a chiese non registrate.
Il Presidente eritreo, Isaias Afwerki, assieme allo staff del suo governo, negano che sia in atto in Eritrea una vera e propria persecuzione a danni dei cristiani evangelici, ma non sembrano dare risposte alle domande specifiche sui casi di quei quasi tremila credenti incarcerati senza capi d'imputazione attendibili. [sr]
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