venerdì 5 giugno 2009
5 giugno 2009 Ue: nel Consiglio dell’Interno “fumata nera” per la proposta di Barrot di ridistribuire i rifugiati tra i Paesi membri.
I ventisette divisi sulla proposta di Maroni di rendere la misura obbligatoria e non volontaria come propone la Commissione. L’Italia chiede che la discussione continui nel Consiglio europeo del 18 giugno.
Iniziato ieri il dibattito in seno all’Ue sull’immigrazione nel Mediterraneo richiesto dall’Italia. L’occasione è stata il Consiglio dei ministri dell’Interno e della Giustizia.
La riunione, che si è svolta a Lussemburgo, non ha sortito conclusioni formali sulla proposta messa sul tavolo dal Vicepresidente della Commissione Ue Jacques Barrot anche se, come ha ribadito il ministro Maroni, si è “messo in moto un meccanismo, anche se sul piano dei contenuti siamo ancora lontani dalle richieste italiane”.
Le difficoltà maggiori sono state per il meccanismo proposto da Barrot di “redistribuzione” degli aventi diritto a protezione umanitaria che sbarcano in Italia, Cipro, Malta e Grecia negli altri Paesi dell’Unione.
Nella proposta del Commissario Barrot, tale meccanismo dovrebbe essere su base volontaria mentre Maroni, vorrebbe invece che il cosiddetto “burden sharing" fosse obbligatorio per garantirne un reale efficacia.
Nettamente contraria a questa ipotesi è stata la Germania, il cui Ministro dell'Interno Wolfgang Schauble ha dichiarato di non condividere l'ipotesi.
Il Ministro dell'Interno ha segnalato che nel 2008 l'Italia ha concesso permessi per motivi umanitari a 20.000 persone e le stime sono che ci siano almeno 130.000 rifugiati stabilmente residenti. Un “peso notevole”, che, secondo Maroni, richiederebbe un meccanismo non limitato alla volontarietà. Il Ministro ha spiegato che la Commissione Ue metterà in piedi un progetto pilota che riguarda una ottantina di rifugiati a Malta, e si vedrà se il meccanismo volontario funziona.
L'Italia, col sostegno esplicito di Barrot, punta a portare la questione al Consiglio europeo che si terrà il 18-19 giugno. Secondo il Vicepresidente della Commissione Ue sarebbe importante che dai leader europei venisse una sorta di mandato, “un segnale forte” per proseguire nella sua politica di contrasto all'immigrazione clandestina.
Anche per Martin Pecina, Ministro ceco Presidente di turno, la discussione sull'immigrazione nel Mediterraneo è “appena all'inizio” e l'argomento “dovrà essere trattato dalla prossima presidenza” che sarà affidata alla Svezia a partire dal primo luglio e che “porterà avanti il dibattito”. Quanto alla sollecitazione italiana che la ripartizione dei rifugiati fra i Paesi Ue sia obbligatoria, Pecina ha indicato che “alcuni Paesi sono particolarmente interessati ma altri potrebbero avere dei problemi”.
http://immigrazioneoggi.it/daily_news/2009/giugno/05_2.html
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