venerdì 12 giugno 2009
Atm «vietata» agli immigrati I sindacati si spaccano
Il caso di Mohamed Hailowa. La Cgil: vergogna. La Cisl: sì a uguaglianza. La Uil: non è una priorità
MILANO - «Voglio fare il tranviere. O addirittura l’elettricista all’Atm». Le ambizioni di Mohamed Hailowa, 18 anni, marocchino, non sono frequenti tra i ragazzi della sua età. Ieri, fuori dal tribunale, accompagnato dai legali di Avvocati per niente e dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione che lo rappresentano nell’azione legale contro Atm, Hailowa — maglietta arancione e zainetto sulle spalle — ha raccontato il suo sogno ai cronisti.
La decisione del giudice arriverà tra una settimana. Nell’attesa la vicenda continua a far discutere. Il giovane marocchino contesta il fatto che gli extracomunitari non possano lavorare come tranvieri. Atm ha risposto con una memoria depositata in tribunale in cui si dice, in sostanza, che l’assunzione di stranieri potrebbe influire (in negativo) sulla sicurezza sui mezzi pubblici. I legali di Mohamed hanno chiesto al giudice di andare oltre il regio decreto del 31 che impedisce il lavoro nel trasporto pubblico locale a chi non ha la cittadinanza. In teoria, il giudice potrebbe anche sollevare eccezione di incostituzionalità davanti alla Consulta. Dal canto suo il Comune già ieri ha condiviso la posizione di Atm.
Il vicesindaco, Riccardo De Corato, ha fatto notare che «gli ultimi inquietanti progetti di attentati islamici nella metropolitana invitano a non modificare il regio decreto, visto che l'Expo costituisce un fattore predisponente ad azioni criminose». «Questa tesi è inaccettabile sul piano culturale e infondata su quello giuridico — contesta Alberto Guariso, legale di Avvocati per niente —. Non è lo stato giuridico di cittadino che garantisce una condotta Nell’attesa della sentenza il rapporto difficile tra gli stranieri e i mezzi pubblici (nei mesi scorsi la Lega aveva auspicato posti riservati agli italiani su tram e bus) divide il sindacato.
La Cgil già da tempo si è detta favorevole all’apertura delle assunzioni a chi non ha la cittadinanza. «La relazione negativa tra sicurezza e stranieri stabilita dal Comune è gravissima — aggiunge il segretario generale della Camera del Lavoro, Onorio Rosati —. Siamo all’assurdo: pretendiamo l’Expo e discriminiamo gli stranieri». La Cisl dice sì a uguaglianza e integrazione dei cittadini extracomunitari anche nel settore dei trasport: è la posizione di Gigi Petteni, segretario generale della Cisl della Lombardia. Walter Galbusera, segretario generale della Uil milanese e lombarda, invece, è esplicito: «L’apertura delle aziende del trasporto pubblico agli immigrati non è una priorità. Anche perché sarebbe suscettibile di creare tensioni tra italiani e stranieri». Ma se l’azienda non trova gente da assumere? «Meglio aumentare gli stipendi. Così più italiani si renderanno disponibili».
Rita Querzé
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/09_giugno_11/atm_immigrati_ricorso_mohamed_sindacati_regio_decreto-1601452800986.shtml
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