lunedì 23 novembre 2009
Cittadinanza a punti? No grazie!
La proposta del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, che annuncia l'arrivo entro fine anno di un 'Piano nazionale per l'integrazione nella sicurezza degli immigrati in Italia' che prevederà la possibilità di acquisire la cittadinanza con una sorta di meccanismo 'a punti', con riconoscimenti graduali legati non tanto al tempo quanto al livello individuale di inserimento di integrazione del singolo straniero nella realtà italiana. Chi lo decide e chi da i punti? Questa procedura sarà fonte di un clientlismo e corruzione spaventoso. L'ennesima procedura a discrezione di qualche funzionario di questure o altri uffici, come al solito ci saranno svariate forme di discriminazioni per cui non si da la cittadinanza. Noi vogliamo tempi certi e criteri chiari per la cittadinanza. La proposta di On. Sacconi vuole ridure gli immigrarti a chiedere elemosina per ottenere la cittadinanza, come avviene oggi per il permesso di soggiorno, devi andare continuamente nei sportelli a chiedere per favore, sperando che i tempi biblici che ci mettono per rinnovare si accorcino. Tutto perché non ce nessuno che applica la legge. Tempi certi entro i quali bisogna dare risposta alle persone interessate, oltre il quale deve scattare la sanzione da parte di un tribunale che diffende i diritti della persona. Tutto questo in Italia non accade, migliaia di immigrati vivono in condizioni precari, si ammalano, sofrono.
Bisogna migliorare non regredire, la proposta del ministro e una regressione.
Mosè
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