martedì 17 novembre 2009
Immigrazione: salvarono 44 naufraghi, pescatori tunisini rischiano carcere
Questa politica che vuole usare l'omissione di soccorso come strumento di contrasto all'immigrazione irregolare, con l'introduzione del reato del immigrazione "clandestina", quindi chi salva queste persone viene accusato di favoreggiamento all'immigrazione "clandestina". Questa politica spinge le persone oneste e civili che vedono delle persone in pericolo di vita a non salvarli per paura di essere poi arrestati e multati. Un imbarbarimento della civiltà del diritto alla vita, contro tutti gli sforzi fatti a livello planetario di rendere civili le leggi del mare. Queste leggi che impediscono il salvataggio dei naufraghi sono la fonte del crimine contro l'Umanità. Le statistiche ci dicono migliaia di morti nel mediterraneo, persone lasciate vagare per giorni senza soccorso, come gli 73 eritrei morti questo estate. Questi Tunisini che hanno salvato 44 migranti meritano di ricevere una medaglia al valor civile, non trascinati nei tribunali per essere condannati perché hanno salvato vite umane. Se fossero venuti che hanno salvato qualche delfino o tartarughe marine gli veniva fatto chi sa quale cerimonia, quanti applausi, per una società che ha perso la bussola la vita di un uomo vale poco, per ciò assistiamo a questo imbarbarimento delle civiltà.
Mosè
"Salvarono 44 migranti naufragati al largo di Lampedusa ed ora rischiano tre anni di carcere e 440 mila euro di multa. I protagonisti sono sette pescatori tunisini: l’accusa è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I fatti risalgono all’8 agosto del 2007, e la sentenza sarà emessa oggi dalla Corte del Tribunale di Agrigento. Lo rende noto l'agenzia giornalistica "Redattore sociale".
Il caso mette in evidenza le stridenti contraddizioni tra il diritto internazionale che, con la Convenzione SAR del 1979, impone sempre e comunque il soccorso in mare e l’accompagnamento dei naufraghi in un luogo sicuro, e il Testo unico sull’immigrazione che prevede il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per chiunque porti in Italia dei migranti senza un visto d’ingresso.
Al momento dello sbarco in Italia, dopo il salvataggio, i sette pescatori tunisini vennero arrestati e rimessi in libertà soltanto dopo un mese, con una sentenza del Tribunale del Riesame che arrivava dopo una manifestazione congiunta a Agrigento, Tunisi e Parigi, e dopo una petizione firmata da 106 euro-deputati. Ora la sentenza che dovrà decidere se sono o meno colpevoli del reato di favoreggiamento."
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