giovedì 26 novembre 2009
Francia, immigrati in sciopero."24 ore senza di noi"
di Ella Baffoni
La scadenza è lontana, il 1 marzo 2010. Un comitato di immigrati ha lanciato la prima giornata di astensione dal lavoro e dal consumo, «24 ore senza di noi». Obiettivo, far prendere coscienza del peso dell’immigrazione nella vita della Francia.
Preoccupati per le recenti dichiarazioni razziste del ministro dell’interno Brice Hortefeux, per il dibattito sull’identità nazionale, per l’intolleranza montante, gli immigrati intendono dimostrare che «senza di noi la Francia non funziona». Cosa che potrebbe cambiare la percezione dei vecchi cittadini francesi sui nuovi cittadini francesi.
Chi ha un lavoro non si presenti - «chi non perderebbe una giornata di lavoro per difendere la sua dignità?», dice il comitato - chi è disoccupato, o casalinga o studente, si astenga da qualsiasi acquisto: un boicottaggio economico che, fosse accolto da tutti, potrebbe pesare davvero molto.
"L’immigrazione è un’opportunità - dice Nadia Lamarkabi, presidente del comitato - denigrare sistematicamente gli immigrati è un attentato ai valori repubblicani». «La parola immigrato è diventata quasi un insulto - dice il portavoce Nadir Dendoune - ma basta prendere la prima corsa mattutina della metropolitana per vedere chi si sveglia presto a Parigi. La maggioranza dei francesi sa che il paese è cambiato; è l’elite, i politici, che parlano solo alla Francia bianca e cattolica».
Il tempo c’è, ora bisogna preparare l’iniziativa perché sia davvero un successo. I membri del comitato pensano di pubblicizzarla nei mercati rionali, davanti alle fabbriche e alle fermate di metro e Rer e sperano di riuscire a costruire un rapporto con i sindacati. Intanto una dozzina di comitati di sostegno sono gemmati in tutta la Francia. Il manifesto già c’è: in una folla di omini bianchi, alcuni «diversi» per colore, gialli, rossi, neri. E lo slogan «24h sans nous». «Ventiquattro ore senza di noi», appunto.
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