domenica 17 gennaio 2010

Sugli immigrati Maroni dà i numeri

"I recenti gravi incidenti - ha detto il Papa - ci hanno offerto l'immagine tragica di una 'guerra tra poveri', tra immigrati sfruttati e popolazioni italiane indigenti. Una guerra provocata da una criminalità organizzata che dopo aver sfruttato per anni i clandestini cerca ora di liberarsene come oggetti ingombranti". Si riassume tutto qui, tutto nelle parole del Papa, il senso di quanto occorso a Rosarno, Calabria, Italia, anno 2010 ? Mercoledì 13 Gennaio 2010 il ministro Maroni riferisce a nome del Governo alla Camera sui fatti di Rosarno: così esordisce “ Signor Presidente, onorevoli colleghi, ieri mattina la Polizia di Stato ha eseguito a Rosarno 17 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone indagate per reati di associazione mafiosa. L'operazione di polizia ha portato anche al sequestro di un ingente patrimonio, comprendente numerose attività commerciali, per un valore complessivo di decine di milioni di euro. Da questa mattina è in corso in provincia di Reggio Calabria un'operazione dei carabinieri, denominata «Nuovo Potere», con l'esecuzione di 27 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone accusate di associazione per delinquere di stampo mafioso, tentato omicidio, estorsione e traffico d'armi e di droga: questa è la risposta migliore che lo Stato può dare dopo i gravissimi fatti accaduti in quelle zone. Questa è l'ennesima prova che lo Stato in Calabria c'è, continuerà ad esserci e non darà tregua alla 'ndrangheta e ad ogni forma di criminalità". Strano penso io, mi sembra ovviamente una buona notizia, ma che rappresenta un ritardo; mi spiego; da quanti anni le forze dell’ordine o quelle inquirenti sapevano che a Rosarno ( città priva di amministrazione politica, per infiltrazione mafiosa e amministrata da un commissario prefettizio ) l’economia e con essa la raccolta delle arance era nelle mani dell’ndrangheta, da quanti si sapeva che questi sfruttavano centinaia di immigrati clandestini per pochi euro al giorno, per tutta la stagione, lucrando sulla loro condizione disumana. Da quanti anni in quella città tutti, i cittadini e le autorità, e certo come tiene a far notare anche Maroni, anche le autorità regionali, conoscevano l’esistenza di bidonville orribili poste in fabbriche abbandonate, dove lo Stato, il diritto o la giustizia non sapevano neanche cosa fossero? Da quanti anni una parte dei cittadini di Rosarno, una parte, invece che prendersela con i mafiosi locali, ci convivono e magari ci lavorano pure ( tesi sostenuta anche da Feltri sul Giornale). Da quanti anni lo Stato permette, o consente, o fa finta di non vedere che magari a Rosarno, o nei mille comuni del Sud dove cittadini coraggiosi e integerrimi non vogliono scendere a patti con la mafia locale, non hanno strumenti, sono isolati, intimoriti, minacciati, vessati. Alla manifestazione successiva agli scontri e allo spostamento degli immigrati africani da Rosarno, organizzata da cittadini rosarnesi credo con anche qualche immigrato nordafricano, uno striscione antindrangheta srotolato da un gruppo di studenti è stato fatto riarrotolare; è tutto regolare? Chi comandava in quella manifestazione? Faccio domande, non ho certezze, e mi scuso in anticipo se qualcuno dovesse percepire i miei ragionamenti come condanne pregiudiziali; non è così, cerco di interpretare e posso sbagliarmi. Insomma lo Stato ora, nell’emergenza, si è fatto vedere, ma in questi anni, negli anni in cui in questo paese hanno governato governi di vario colore, abbiamo fatto tutto il possibile per estirpare le mafie dal nostro paese ? Ci sono stati molti arresti eccellenti negli ultimi mesi, me ne rallegro e faccio i miei complimenti sinceri al ministro Maroni, alle forze dell’ordine e a quelle inquirenti, così come prima li ho fatti a prescindere dal colore ad ogni governo per analoghi arresti, hanno fatto bene il loro lavoro, ci danno speranza; ma il mio timore è, che c’è una mentalità che ancora dobbiamo estirpare, e per la quale, come racconta bene Saviano in “Gomorra”, decine di ragazzi al Sud, neanche lo cercano magari un lavoro, perchè se vorranno scendere a compromessi con le Mafie, uno stipendio lo possono trovare sempre. Dove manca lo stato arriva la mafia. Maroni prosegue nel suo lungo e dettagliato intervento alla Camera, ma secondo me cade in una contraddizione evidente; dice il ministro, a proposito dei trasferimenti di stranieri: “Complessivamente, le persone trasferite sono state 748, di cui 428 al centro di prima accoglienza di Crotone e 320 al centro di prima accoglienza di Bari. Circa 330 stranieri, inoltre, regolarmente muniti di permesso di soggiorno, si sono volontariamente allontanati in treno o con mezzi propri. Dei 428 trasferiti presso il centro di Crotone, 306 sono risultati in possesso di regolare permesso di soggiorno e, pertanto, dopo i controlli di polizia, hanno lasciato il centro di accoglienza. Diciannove, sprovvisti di titolo di soggiorno, saranno trasferiti presso i centri di identificazione ed espulsione di Lamezia Terme, Bari e Roma per procedere alla loro espulsione. Per dodici stranieri sono in fase di formalizzazione i provvedimenti di arresto per inottemperanza a precedenti ordini del questore di lasciare il territorio nazionale o di denunce in stato di libertà per il reato di clandestinità. Dei 320 stranieri trasferiti a Bari, 159 sono risultati in possesso di permesso di soggiorno, quattordici sono stati arrestati perché inottemperanti all'ordine del questore di lasciare il territorio nazionale, 27 verranno trattenuti presso il locale centro di identificazione ed espulsione. “ Qui i conti non tornano, perché di circa 1078 immigrati allontanatisi o trasferiti, il ministro rende noto che 795 erano in possesso di regolare permesso di soggiorno, mentre 46 verranno trasferiti ai Cie e 26 sono stati arrestati, mancano i dati di 211 persone, sarà una svista ma comunque si evidenzia che solo per 72 persone è risultato il reato di clandestinità, cioè per il 6,6 per cento delle persone. Allora perché Maroni, nel prosieguo del suo intervento di Martedì alla Camera dice: ”I fatti di Rosarno rendono evidenti anche tutte le conseguenze negative che derivano dall'immigrazione clandestina, che proprio per questo motivo il Governo ha iniziato e continuerà a combattere senza tentennamenti. L'ingresso illegale nel territorio dello Stato costituisce il presupposto per l'emarginazione e lo sfruttamento lavorativo di molti stranieri e spesso è il serbatoio per il reclutamento della manovalanza della criminalità.” Questa spiegazione per Rosarno vale per il 6,6 % dei dati in possesso del ministero dell’Interno, non spiega il resto; lo sfruttamento, una comunità dove spadroneggia l’ndrangheta, uno stato assente. Maroni conclude usando il termine che più ha caratterizzato i suoi interventi di questi giorni : tolleranza zero, e la rivolge sia all'immigrazione clandestina, che al lavoro nero che a ogni forma di criminalità nel nostro Paese. Ecco se il discorso si allarga allora regge, se si evidenzia come vi sia una palese complicità o peggio sfruttamento e lo si vuole colpire allora va bene, se si vogliono colpire coloro che vivono sulla pelle dei clandestini allora va bene, se verranno giudicati anche i proprietari di quei campi dove gli immigrati lavoravano in nero allora va bene. Per essere chiari, a me va bene se si fa rispettare la legge sempre, e siccome sono rispettoso della legge e dello stato, si puniscano tutti i reati, compreso quello di immigrazione clandestina, che io ho contrastato in Parlamento, ma che ora è legge dello Stato. Si puniscano anche tutti i tipi di manifestazioni violente comprese quelle degli immigrati. Non mi va bene invece raccontare una storia che non c’è, e che vorrebbe far ricadere una storia di infiltrazione mafiosa secolare, e di stato poco presente da sempre, sull’ultimo anello di una catena di illegalità, e cioè gli immigrati. Qui come sempre é a monte che bisogna estirpare l’illegalità. Perchè gli immigrati espulsi forse non torneranno, ma per adesso la Mafia rimane. Emanuele Fiano fiano_e@camera.it

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