giovedì 9 dicembre 2010
Deteriorating the situation of Eritrean refugees in Sinai Va peggiorando la situazione dei Profughi Eritrei nel Sinai
At 15:15 I was able to talk to Eritrean refugees, tell me that Stan dividing, fear for travel elsewhere, or even sell to other dealers in the area.
People are exhausted by this whole situation, seek immediate action from the authorities. Also report yesterday evening and was prevented from praying, they tore out a Bible and some prayer texts that were in possession of refugees, and were beaten because they do not get the money.
We are also concerned by the news of:
(ANSA) - CAIRO, Dec. 8 - A group of 63 Ethiopians and Eritreans and twenty 'was issued by smugglers near Suez City. They were arrested by Egyptian security forces for illegal immigrants trying to reach the border with Israel. The reported security sources saying that the arrest and 'been at a hundred kilometers from the border. Meanwhile, for the 300 Eritreans who are being held hostage by gangs of marauders from about a month are still in progress negotiations. "
After the pain I have lived in the hands of traffickers, instead of finding protection and hospitality are treated like criminals arrested, the paradox that they are living in these hours the group of 63 refugees on the border with Israel.
We recall the Egyptian state in its duty to provide protection to asylum seekers and refugees, as a signatory of the Geneva Convention of 1951.
We appeal to the European community call for the Egyptian government to respect the Convention on asylum, and offers its willingness to accept refugees who are currently in the hands of smugglers in the desert of Sinai.
We ask the Italian government to urge the Egyptian authorities for a real solution that does not increase the suffering, the refugees have already been tested by the many ill-treatment and deprivation of all comfort, material and spiritual. Need an emergency evacuation of refugees to Europe where it can be guaranteed the right to asylum.
Fr. Mussie Zerai
Ore 15.15 Ho potuto parlare con i profughi Eritrei, mi riferiscono che gli stano dividendo, temono per spostamenti altrove, se non addirittura venderli ad altri trafficanti della zona.
Le persone sono stremate da tutta questa situazione, chiedono un intervento immediato delle autorità. Riferiscono anche ieri sera gli e stato impedito di pregare, hanno strappato una bibbia ed alcune testi di preghiera che erano in possesso dei profughi, e sono stati picchiati perché non arrivano i soldi.
Noi siamo preoccupati anche dalla notizia del:
"(ANSA) - IL CAIRO, 8 DIC - Un gruppo di 63 etiopi e una ventina di eritrei e’ stato rilasciato da trafficanti di uomini nei pressi di Suez City. Sono stati arrestati dalle forze di sicurezza egiziane per immigrazione clandestina mentre tentavano di raggiungere il confine con Israele. Lo hanno riferito fonti della sicurezza spiegando che l’arresto e’ avvenuto ad un centinaio di km dal confine. Intanto per i circa 300 eritrei che sono tenuti in ostaggio da bande di predoni da circa un mese sono ancora in corso negoziati."
Dopo il dolore che hanno vissuto nelle mani dei trafficanti, invece di trovare una protezione e accoglienza vengono arrestati trattati come criminali, il paradosso che stanno vivendo in queste ore il gruppo di 63 profughi al confine con Israele.
Ricordiamo allo stato egiziano il suo dovere di garantire protezione ai richiedenti asilo politico e rifugiati, in quanto firmatario della Convenzione di Ginevra del 1951.
Ci appelliamo alla comunità europea perché richiamo il governo egiziano al rispetto della convenzione su diritto di asilo, ed offra la sua disponibilità ad accogliere i profughi che attualmente sono nelle mani dei trafficanti nel deserto del Sinai.
Chiediamo al Governo Italiano di sollecitare le autorità egiziane per una soluzione reale che non aumenti la sofferenza, ai profughi già provati dalle molteplici maltrattamenti e privazioni di ogni conforto, materiale ed spirituale. Serve una evacuazione di urgenza dei profughi verso l'Europa dove possa essere garantito loro il diritto di asilo.
don Mussie Zerai
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