mercoledì 16 dicembre 2009

Copenaghen, protesta Paesi africani rallenta negoziati

COPENAGHEN (Reuters) - I Paesi africani che partecipano alla conferenza sul clima di Copenaghen hanno interrotto i negoziati oggi, protestando -- a meno di quattro giorni dalla conclusione del summit, data in cui è previsto un accordo -- contro le nazioni ricche, colpevoli a loro dire di fare troppo poco per tagliare le emissioni di gas serra. I Paesi africani hanno acconsentito a tornare al tavolo dei negoziati cinque ore dopo averlo lasciato accusando i Paesi industrializzati di cercare di affossare il Protocollo di Kyoto, che li obbliga a tagliare le emissioni entro il 2012. "Abbiamo trovato una soluzione ragionevole", ha spiegato Andreas Carlgren, ministro dell'Ambiente della Svezia, che detiene la presidenza di turno dell'Ue. I Paesi ricchi hanno rassicurato quelli africani sulla loro volontà di discutere gli obiettivi fissati da Kyoto. "La presidenza (danese) ha acconsentito a fare di più per prendere in considerazione il Protocollo di Kyoto", ha spiegato Pa Ousman Jarju, della delegazione del Gambia. I negoziatori stanno cercando di superare la situazione di stallo e raggiungere un nuovo accordo Onu, atteso per venerdì, che riduca l'uso dei carburanti fossili in tutto il mondo.

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