lunedì 21 dicembre 2009
Prosperini l’africano e le navi eritree.
La stecca da 230mila euro pagata sul conto in Svizzera dell’assessore al turismo della Regione Lombardia, Piergianni Prosperini, da Raimondo Lagostena, patron di Odeon TV, in cambio di un appalto da 7,2 milioni in spot promozionali del turismo lombardo non è l’unico affaire dell’istrione ‘lumbard’.
Non solo interminabili spazi con le invettive contro zingari, neri, omosessuali e comunisti, ma anche affari, che andavano oltre quegli spot negoziati con Lagostena per farsi pagare dalla regione (quindi dai cittadini) le sue sparate televisive. Alla Procura della Repubblica di Milano il procuratore aggiunto Alfredo Robledo ed il sostituto Paolo Storari hanno già individuato dell’altro. Una tangente del 5% sulla vendita di otto pescherecci dei cantieri navali Vittoria al governo eritreo.
Dalla Cantieri navali Vittoria sarebbe parito 1 milione di euro versato ad una società off-shore intestata a Domenico Scarfò, fiduciario svizzero e prestanome di Prosperini. Per ora la procura ha in mano questi elementi che dovrebbero portare a formulare altre accuse più pesanti nei confronti dell’assessore al turismo della Regione Lombardia. Si configura così, accanto alle accuse di turbativa d’asta, corruzione e truffa, nell’ambito dell’affaire Odeon TV, anche il reato di ‘corruzione internazionale’.
La Russa passa poi alla difesa di Prosperini, così’ anche Formigoni, che dichiara “Prosperini è innocente come Alberto Stasi”. Insomma, non sappiamo se sia innocente. Ad avvalorare la pista seguita da Robledo e Storari un testimone, responsabile dei cantieri Vittoria, che non solo racconta i aver pagato l’assessore, ma di aver visto l’ufficio di Prosperini al Pirellone diventare un via vai di funzionari eritrei dove si negoziavano percentuali e tangenti. Un vero e proprio ‘Suk’, come lo definisce Gianni Barbacetto su Il Fatto Quotidiano.
Allo stesso tempo non si può dimenticare come il dittatore eritro Afewerky sia stato accolto sia da Silvio Berlusconi in Sardegna sia più volte presso il Pirellone dal governatore della regione Lombardia Roberto Formigoni. La gara al più amato dai dittatori insomma, in questo caso, parlando di Afewerky con un mediatore crociato: Piergianni Prosperini, il quale parrebbe coinvolto, ma su questo versante si attendono conferme, anche nella vendita di 380 camion compratti all’Eritrea dietro un finanziamento del governo italiano di 36milioni di euro. Motivazione ufficiale: sviluppo del paese, qualcuno vicino agli ambienti invece pensa siano finiti all’esercito.
Luca Rinaldi
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