martedì 29 marzo 2011

Chi fugge da una guerra non va criminalisato!

Immigrati, l'emergenza giuridica. Procuratore di Agrigento: non abbiamo mezzi per indagare i clandestini

Renato Di NataleRenato Di Natale
ultimo aggiornamento: 29 marzo, ore 12:56
Palermo - (Adnkronos) - Tecnicamente tutti i migranti sbarcati in questi giorni, al loro ingresso in Italia risultano clandestini e vanno iscritti obbligatoriamente nel registro degli indagati per immigrazione clandestina, come vuole la legge Bossi-Fini. Ma la Procura di Agrigento, competente per territorio, non ha potuto farlo perché, denuncia Di Natale, "mancano sia le risorse umane che i computer"
Palermo, 29 mar. - (Adnkronos) - La nuova massiccia ondata di sbarchi di immigrati sull'isola di Lampedusa, oltre 18.500 dal primo gennaio, non è solo un'emergenza umanitaria ma anche giuridica. Tecnicamente tutti i migranti arrivati dal Nordafrica e negli ultimi giorni anche dall'Eritrea e dalla Somalia al loro ingresso in Italia risultano clandestini, quindi vanno iscritti obbligatoriamente nel registro degli indagati per immigrazione clandestina, come vuole la legge Bossi-Fini. Ma la Procura di Agrigento, competente per territorio, non ha potuto farlo perché "mancano sia le risorse umane che i computer".

E' la denuncia del Procuratore di Agrigento, Renato Di Natale che spiega all'Adnkronos: "L'iscrizione nel registro degli indagati per gli oltre 18.000 immigrati è obbligatoria ma materialmente è impossibile. Non avremmo la capacità di poterli iscrivere tutti". Il Procuratore propone, quindi, di "scaglionare le iscrizioni dei migranti nelle varie Procure delle città in cui gli extracomunitari verranno smistati".
"E' un problema molto serio - aggiunge il Procuratore Di Natale - e non sappiamo come affrontarlo. D'altro canto, l'iscrizione è obbligatoria e dovuta, come prevede la legge, e non possiamo non farla perché sarebbe un'omissione d'ufficio. Noi cerchaimo di afrontare la situazione con tutte le nostre forze, ma come si fa?". Il procuratore Di Natale, che già deve fare i conti con una Procura all'osso, dice anche che "qualunque altra Procura in Italia, comprese quelle di Milano o di Roma, si sarebbero trovate nella nostra stessa situazione. Il problema va affrontato al più presto".
Molti degli immigrati non andrebbero iscritti nel registro degli indagati solo per immigrazione clandestina, ma anche per dichiarazioni di false generalità e omissione di documenti d'identità. Alcuni di loro avranno poi lo status di rifugiato politico, ma intanto tutti indagati. Ma 18.500 iscrizione "sono troppi, come si possono iscrivere nel registro?'', si chiede ancora il capo della Procura agrigentina.

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