On. Franco Frattini e On. Roberto Maroni
Siamo grati per l'atto umanitario nei confronti di 110 rifugiati eritrei - etiopi fatti arrivare a Crotone nelle settimane scorse da Tripoli con un aereo dell’aeronautica militare italiana, attualmente ospitati nel Centro di Sant’Anna per richiedenti asilo.
La nostra gratitudine che esprimiamo per il fatto che l’Italia sia stato il primo paese europeo a trasferire un gruppo di rifugiati che erano intrappolati a Tripoli da settimane e ringraziamo tutti gli attori impegnati in questa operazione, tra cui il Vescovo di Tripoli, l’ambasciata italiana, l’aeronautica e i Ministeri degli Esteri e dell’Interno.
Anche se per il momento riguarda un gruppo relativamente ristretto di rifugiati, lo consideriamo l’operazione un importante gesto umanitario nei confronti di persone che non possono essere rimpatriate, che vivevano in Libia nella paura di subire attacchi e che non potevano neppure raggiungere il confine con la Tunisia.
L’appello urgente lanciato da Monsignor Giovanni Martinelli, vescovo cattolico a Tripoli, per l’evacuazione umanitaria di circa 2500 rifugiati eritrei etiopi dalla Libia. I rifugiati eritrei, etiopi in queste ore stanno lasciando Tripoli verso la Tunisia, la maggioranza di loro, avevano come unico punto di riferimento l’Episcopio di Tripoli, nel centro della città, dove ricevono compatibilmente con la situazione contingente anche assistenza materiale. Queste persone, ancor più degli altri cittadini stranieri presenti in Libia, si vedono intrappolate, senza possibilità di rimpatriare e senza possibilità di raggiungere l’Europa o altri paesi di rifugio e temono per la loro vita.
Don Mussie Zerai, in costante contatto con i profughi in fugga da Tripoli, si rivolge oggi al Consiglio dell’Unione Europea, alla Commissione Europea e al Governo italiano affinché al più presto i rifugiati siano trasferiti in vari Stati dell’Unione Europea, e chiediamo ai Governi di mettere a disposizione quote per poter procedere tempestivamente al trasferimento dai campi profughi della Tunisia.
Indipendentemente dall’evolversi della situazione in tutto il Nord Africa e nelle aree circostanti, i rifugiati eritrei, etiopi sono bersagliati in tutti i modi come nemici anche in queste ore che tentano di lasciare la Libia. Non hanno alcun permesso di residenza e nessun diritto garantito anche in Tunisia, la loro permanenza nei campi profughi richiederà una soluzione urgente prima che si manifestino episodi di intolleranza, da parte della popolazione Tunisina che in questo momento sta accogliendo tutti con grande generosità. “Facciamo appello alla solidarietà dell’Italia e degli altri Stati dell’Unione Europea in questo drammatico momento”, chiediamo ulteriore sforzo all'Italia anche in sede europea di sollecitare gli stati membri ad accogliere questi profughi eritrei, etiopi e somali che si trovano in condizione disperate.
Don Mussie Zerai
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