Esprimiamo tutta la nostra riconoscenza, a tutte quelle persone da giorni impegnati a soccorrere profughi in fugga dalla guerra in Libia.
La nostra gratitudine che esprimiamo per il fatto che l’Italia continua ad esprimere la sua solidarietà fattiva in queste ore con tutti i profughi che stanno sbarcando nelle coste italiane. Ringraziamo tutti gli uomini e le donne impegnate per accogliere ed assistere, la guardia costiera italiana, tutti i militari e civili che stanno svolgendo servizio a Lampedusa e in altre parti dove vengono trasferiti i profughi arrivati. In queste ore molte famiglie dei profughi in mare sono con il fiato sospeso, personalmente sono in continuo contatto con la guardia costiera italiana per segnalare le richieste di aiuto che mi arrivano, in questi miei contatti ho sempre trovato persone disponibili e professionisti pronti ad intervenire per salvare le vite di centinaia di esseri umani. Ieri il caso dei 284 profughi eritrei, etiopi e somali, un lieto fine dopo giorni che siamo stati con il fiato sospeso per le condizioni critiche in cui versava la loro imbarcazione. La donna che ha partorito nel barcone successivamente soccorsa da un elicottero offrendo la necessaria assistenza, dispiace per l’altra donna che perso il suo bambino. In questi minuti ci sono altre due barconi carichi di altri profughi in fuga da Tripoli, che stanno già ricevendo il soccorso sentiamo il di ringraziare tutti gli operatori umanitari, impegnati in queste ore anche uomini e donne delle forze dell’Ordine e Ministero dell’Interno.
L’Italia mostra il suo volto umano e solidale in questi giorni accogliendo tutti questi profughi in fuga dal Nord Africa, sappiamo anche che ci sono molti altri privi di mezzi ancora intrappolati in Libia, altri fuggiti verso l’Egitto e la Tunisia con la speranza che qualche stato europeo gli accolga, evacuandoli dai campi profughi dove si trovano ora al confine tra Egitto e Libia o al confine tra Tunisia e Libia.
Facciamo appello alla solidarietà degli Stati dell’Unione Europea in questo drammatico momento, chiediamo a gli stati membri di accogliere i profughi eritrei, etiopi e somali che si trovano in condizione disperate in Libia, Egitto e Tunisia.
Don Mussie Zerai
Nessun commento:
Posta un commento