In Libia sono morti 5000 soldati "italiani" di origine eritrea, oggi ci sono poco meno di 2000 eritrei che chiedono aiuto di essere evacuati per salvare la loro vita, il sangue versato sul suolo libico dei loro nonni e bisnonni, chiama l'Italia al suo dovere morale di salvare questi suoi cittadini sul piano morale. In questo 150° del Unità D'Italia, onorare quelli 5000 eritrei morti per l'Italia, salvando i profughi eritrei attualmente intrappolati a Tripoli, sarebbe un grande atto di solidarietà e umanità verso la popolazione eritrea. Anche il mio bisnonno ha combatutto insieme ai 5000 eritrei morti in Libia, lui ferito nel tentativo di aiutare i suoi commilitoni, fu portato a Genova dove ricevete cure mediche, successivamente insignito di una medaglia al valore militare, per il suo coraggio ed altruismo. Storia come queste sono tante tra i soldati "italiani" di origine eritrea chiamati "Askari". Nel festeggiare i 150° di Unità d'Italia non si può e non si deve dimenticare di queste popolazioni, la responsabilità morale dell'Italia verso di essi e tale da non lasciare spazio ad eventuali tentativi di dimenticanze, o archiviazione tra le cose del passato meglio no ricordare. Rifugiati Eritrei, Etiopi, e Somali che attualmente in Libia, si appellano al Capo dello Stato On. Giorgio Napolitano perché l'Italia si faccia carco di questi suoi cittadini morali, che sono in pericolo, perseguitati, uccisi.
martedì 15 marzo 2011
Lettera Appello al Capo dello Stato On. Giorgio NAPLITANO
Signor Presidente della Repubblica Italiana,
In questi giorno fervono i preparativi per la festa del 150°Unità D'Italia, e bene le popolazioni coinvolte nella crisi libica di questi giorni, in particolare i profughi eritrei, etiopi, e somali sono parte integrante della storia italiana.
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