lunedì 14 febbraio 2011
L'odissea dei profughi ostaggi nel Sinai
Ore 11.00 Mi giunge la notizia di un ragazzo di 16 anni che soffre di epilessia, cade 4 - 5 volte al giorno, con le catene tra le mani e ai piedi, i compagni di detenzione preoccupati di questo ragazzino che doppiamente sofferente per le condizioni di detenzione, maltrattamenti e anche il fatto che soffre di epilessia in quella situazione di segregati in 40 persone ammassati dentro un container, dove si fatica a respirare per una persona sana figuriamoci per chi sta male. I compagni di questa sventura tutti soffrono per questo ragazzino, mi chiedono fate qualcosa per lui.
L'Europa e l'Italia che discutono di emergenza sbarchi, non hanno intenzione di tentare di liberare, di restituire la dignità a queste persone.
E calato un silenzio surreale su questo dramma di profughi eritrei ostaggi nel Sinai, ormai sono tre mesi il nostro primo appello risale al 24 novembre 2010, il Papa ha fatto due mesi fa il 05 dicembre 2010, anche l'intervento del parlamento europeo 12 dicembre 2010, lo stesso la lettera dei parlamentari Italiani al Ministro Frattini tutto passato nel 2010. Oggi 14 febbraio 2011 siamo ancora al punto di partenza, nulla di fatto, nulla di concreto, nulla di risolutivo per questi profughi, solo chi ha pagato riuscito a riscattare la sua libertà e dignità di persona umana.
In questo gruppo di 40 persone con cui sono entrato in contatto sta mane, ci sono 12 donne di cui una al 4 mesi di gravidanza, e questo ragazzino di 16 anni sofferente di epilessia oltre che dei trattamenti disumani dai predoni.
Anche l'indifferenza della comunità internazione che mortifica i diritti umani e la dignità di questi profughi, che si sono rivolti ad essa fiduciosi del aiuto che speravano di ricevere dall'Europa che non è mai arrivato.
Una sorte crudele toccata a questi profughi, ignorati dal mondo, sfruttati dai sensali di carne umana, spesso con la complicità di polizie guardie di frontiera che sono nei libri paga dei trafficanti.
Non sappiamo più a chi appellarci ormai, tutti fanno sordi e muti, sembra che nel mondo non ce più nessuno che ha la responsabilità di chiedere il rispetto delle leggi internazionali, nessuno possa intervenire per farle rispettare queste leggi di civiltà.
Assurdo sapere che a due passi da contingente ONU ci sono statti per settimane un gruppo di 54 profughi tenuti in ostaggio senza che i militari ONU alzino gli occhi per vedere intorno cosa stava succedendo sotto il loro naso.
Ci dicono che il confine tra Egitto ed Israele è sorvegliato, ogni 500 m ci sono soldati, ma è peggio di un cola brodo dove passa di tutto, l'unico problema è le faide tra le diverse fazioni di trafficanti che si contendono il mercato di schiavi e di altre cose, i militari si schierano con il miglior offerente di tangenti.
Tutto questo non preoccupa minimamente le cancellerie occidentali, forse perché pensano non è messa in discussione la nostra sicurezza, la fortezza Europa, non ritengono opportuno spendersi per difendere i diritti e la dignità di centinaia di profughi, questo un errore di prospettiva e di visione politica.
Chiediamo che l'Europa trovi la forza e la volontà per chiedere e contribuire alla lotta contro la tratta di esseri umani, ottenendo la liberazione di tutti gli ostaggi nel deserto del Sinai.
don Mussie Zerai
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento