mercoledì 23 febbraio 2011
Sinai: The Man commodified
Situation in the Sinai,
It does not stop the flow of refugees who are tricked by traffickers from Sudan in the Sinai. This morning I spoke to the group of 150 where you will find the three children of 11 and 14 years, I refer to new arrivals, the abuse continues.
There are signs to lower the ransom demand from 10 000 to 5 000, a haste to leave the facilities to make room for newcomers.
There are also ongoing feud between the bandits who steal each other's "human merchandise"with the serious risk to the refugees continue to die in these raids and shoot-out between different factions of thieves.
I was contacted by new groups of refugees about 70 people in small groups, the same inhumane treatment, torture with melted plastic dripped on the back of stumbled badly to force them to call family and get to send money.
We are concerned about this lack of state in northern Sudan and the Sinai where these predators operate undisturbed. We live with great pain and anguish and a sense of institutional collapse.
Situazione nel Sinai,
Non si arresta il flusso dei profughi che vengono portati con l'inganno dai trafficanti dal Sudan nel Sinai. Sta mattina ho parlato con il gruppo di 150 dove si trovano i tre bambini di 11 e 14 anni, mi riferiscono di nuovi arrivi, il maltrattamento che continua.
Ci sono dei segnali di abbassare la richiesta del riscatto da 10 mila fino a 5 mila, una certa fretta di liberare le strutture per fare spazio ai nuovi arrivati.
Ci sono anche in corso delle faide tra banditi che si rubano a vicenda la "merce umana" con il grave rischio per i profughi di morire durante queste continue incursioni e sparatoria tra le diverse fazioni di predoni.
Sono stato contattato da nuovi gruppi di profughi circa una 70 di persone divisi in piccoli gruppi, gli stessi trattamenti disumani, torture con della plastica fusa fatta gocciolare sulla schiena dei mal capitati per costringerli a chiamare famigliari e farsi mandare denaro.
Siamo preoccupati di questa assenza di stato nel Nord Sudan e nel Sinai dove questi predoni agiscono indisturbati. Viviamo con angoscia e grande sofferenza ed un senso di vuoto istituzionale.
don Mussie Zerai
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