martedì 30 novembre 2010

Cir: profughi eritrei "rapiti" nel Sinai, si rischia una strage

Roma, 29 nov. (Apcom) - Il Consiglio italiano per i rifugiati (Cir) lancia l'allarme per le "drammatiche condizioni dei profughi eritrei sequestrati nel Sinai". "Tre di loro sono stati uccisi, perché non hanno pagato il riscatto richiesto dai trafficanti di uomini che da più di un mese li tengono segregati nel deserto - si legge in un comunicato - i rifugiati sono sequestrati in condizioni disumane, incatenati come schiavi, maltrattati e marchiati a fuoco, intrappolati al confine tra Egitto e Israele. Hanno pagato 2.000 dollari per la traversata, ma ora i trafficanti gliene chiedono 8.000 per liberarli". Il Cir precisa di aver appreso la notizia dall'Agenzia Habeshia, contattata da alcuni parenti che sentono con regolarità gli ostaggi. "Chiaramente non c'è più un minuto da perdere - ha detto Christopher Hein, direttore del Cir - la comunità internazionale e l'Egitto non possono stare a guardare mentre si sta compiendo una strage. Devono intervenire subito". Il Cir ha lanciato un appello al Consiglio nazionale egiziano per i diritti umani, presieduto da Boutros Boutros Ghali, e al Delegato dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) in Egitto, Dayri Mohamed, affinché si interessino immediatamente alla vicenda. "Stiamo assistendo a una delle tante terribili conseguenze della chiusura delle frontiere e della politica dei respingimenti indiscriminati - ha aggiunto Hein - i rifugiati continuano a esistere, anche se arrivano molto meno nel nostro Paese. Stanno studiando nuove vie di fuga per raggiungere l'Europa, sempre più pericolose: dalla Libia verso l'Egitto e li a risalire i Paesi del Mediterraneo. Notizie allarmanti parlano di 600 profughi provenienti dal Corno d'Africa che si trovano nel deserto del Sinai. Uno dei confini più pericolosi al mondo. Questo nuovo scenario ci preoccupa davvero molto". Il Presidente del Cir ha quindi auspicato una risposta europea dall'audizione in programma oggi al parlamento di Strasburgo dedicata al caso.

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