domenica 7 novembre 2010
IMMIGRATI/ROMA: MONS.TUZIA, NON STRANIERI MA PRODUTTORI DI FUTURO
(ASCA) - Roma, 28 ott - ''Il nostro non e' piu' un paese di passaggio ma di insediamento, oggi gli immigrati rappresentano non solo un contributo al nostro PIL ma sono produttori di futuro''. Lo ha detto mons. Benedetto Tuzia, vescovo ausiliare di Roma ovest aprendo i lavori del convegno ''Convivenza e imprenditorialita'. Nuove prospettive tra italiani e immigrati'', in programma fino a sabato 30 al S.Spirito in Sassia di Roma. Mons. Tuzia ha ribadito che ogni immigrato ha il diritto di lasciare il proprio paese e di trovare altrove migliori condizioni di vita, ma ha anche il dovere di integrarsi nel paese che lo accoglie e rispettarne le identita' nazionali. Da parte loro gli stati hanno il diritto di regolare i flussi ma anche il dovere di rispettare la dignita' di ciascuna persona.
''Bisogna passare dalla multiculturalita' alla interculturalita': mai un popolo sopra, contro e senza un'altra cultura'', ha detto Mons.
Tuzia, ricordando che ''la meta indicata dal Papa e' quella di un'accoglienza amorosa per creare una sola famiglia umana''.
Non diversa la posizione di Claudio Cecchini, assessore alle politiche sociali della Provincia di Roma che ha sottolineato come il nostro sia ''un mondo ingiusto e squilibrato, dove nascere in certi paesi vuol dire avere un'aspettativa di vita tra i 45 e 50 anni''.
''Noi uomini delle amministrazioni pubbliche - ha sostenuto Cecchini - dovremmo approfondire e conoscere di piu' i fenomeni legati alle immigrazioni; da parte sua la politica deve avere il coraggio di fare attivita' di educazione nei confronti della popolazione''. Commentando l'atteggiamento dell'opinione pubblica nei confronti dei fatti di cronaca che riguardano immigrati, Cecchini ha sostenuto che ''non dobbiamo assecondare i pareri della gente ma creare opinioni. I tempi sono maturi perche' la societa' e la politica si pongano il problema del voto amministrativo agli immigrati, che non solo devono poter votare ma anche candidarsi nelle amministrazioni locali''.
Oggi nel Lazio ci sono 17.000 imprese gestite da immigrati, 15.000 solo nella provincia di Roma. Ad esse si rivolge il CNA World Roma, struttura creata dalla Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa per supportare gli imprenditori stranieri e assisterli nell'apertura di nuove attivita'. ''Le imprese straniere rappresentano una risposta positiva alla crisi economica del nostro paese, soprattutto delle piccole imprese - ha detto Claudio Capezzuoli, responsabile CNA World - perche' lo straniero e' un imprenditore ancorato ad una dimensione reale di impresa, e' piu' versatile, elastico, pronto a mettersi in gioco su piu' fronti''. E nel ricordare che non c'e' integrazione senza riconoscimento dei diritti, Capezzuoli, ha citato le parole del Papa nella Caritas in Veritate che invitano a recuperare il senso del bene comune.
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