mercoledì 3 novembre 2010
U.E. - Immigrazione. Consiglio d'Europa: la sfida e' l'integrazione
'Alla luce delle nuove sfide che le nostre societa' devono affrontare, occorre rafforzare la proibizione della discriminazione nel godimento dei diritti garantiti dalla legge'. E' questo l'invito che il presidente dell'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa Mevlut Cavusoglu ha rivolto oggi agli Stati europei intervenendo alle celebrazioni del 60/o anniversario della Convenzione per la Salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle liberta' fondamentali, firmata a Roma, il 4 novembre del 1950.
Parlando a Palazzo Barberini, proprio nella sala dove 60 anni fa fu firmato il trattato, Cavusoglu ha posto l'accento sul problema dell'integrazione di Rom e immigrati. E' il momento che 'i parlamenti nazionali promuovano misure a favore dell' integrazione e contro la discriminazione', ha spiegato, ricordando la 'Dichiarazione di Strasburgo' approvata lo scorso 20 ottobre dal Consiglio d'Europa per condannare le condizioni di emarginazione dei Rom in Europa. Cavusoglu ha quindi ricordato il ruolo della Corte Europea dei diritti delle uomo, 'capace di adeguare, nel tempo, i principi della Convenzione all'evoluzione della realta''.
La Corte, tuttavia, secondo il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo, dovrebbe perfezionare i suoi meccanismi: 'la sua crisi, oggi, dipende da un enorme abuso dei ricorsi, ogni anno sono circa 42 mila ma il 93% e' ritenuto inammissibile'.
La Corte 'dovrebbe ora applicare con piu' severita' il meccanismo di selezione dei ricorsi', ha concluso Caliendo.
L'anno scorso, il tribunale di Strasburgo ha emanato 1625 sentenze, di cui 68 nei confronti dell'Italia, al settimo posto, tra gli Stati membri, per numero di violazioni
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