martedì 30 novembre 2010

SINAI, RIFUGIATI ERITREI/GRUPPO EVERYONE: TRE OSTAGGI UCCISI DAI TRAFFICANTI

(29/11/2010) - I parenti di alcuni degli 80 rifugiati eritrei ostaggio nel Sinai dei trafficanti egiziani ci riferiscono un terribile evento: tre uomini sono stati assassinati dai trafficanti, perché le loro famiglie non hanno pagato il riscatto, pari a circa 8.000 dollari ciascuno. Gli assassini hanno ucciso i tre ostaggi con colpi di pistola”. Ne danno notizia, i co-presidenti del Gruppo EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, che hanno ricevuto conferma degli omicidi da don Mussie Zerai, sacerdote eritreo dell’Agenzia Habeshia, che ha parlato al telefono con alcuni familiari delle vittime. “Le Nazioni Unite, l'Unione europea, i Governi dei Paesi civili, tra cui il Governo italiano, le istituzioni e le autorità dell'Egitto hanno il dovere morale e civile di intervenire. Se gli assassini non vengono arrestati e gli altri 77 ostaggi liberati, l'Egitto avrà legalizzato il traffico di esseri umani, la schiavitù, la tortura, l'omicidio a sangue freddo: un massacro che può essere evitato con un’azione diplomatica internazionale”. EveryOne, ONG che da anni si batte per tutelare i diritti dei profughi e dei migranti, ha lanciato infatti un appello internazionale, indirizzato al Segretario Generale delle Nazioni Unite, all’Alto Commissario ONU per i Rifugiati, all’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, al Presidente del Parlamento Europeo, al Presidente della Commissione europea, al Comitato contro la Tortura del Consiglio d’Europa e al Presidente della Repubblica Araba d'Egitto. Nel testo, si invita la Comunità internazionale a intervenire per salvare i 77 rifugiati ancora in vita con un’azione tempestiva. “Chiediamo che anche il Governo italiano e le personalità politiche attente ai diritti umani e alla vita dei rifugiati compiano ogni sforzo possibile per evitare nuove atrocità” concludono gli attivisti di EveryOne.

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