lunedì 8 novembre 2010
A Napoli, il Cinema dei diritti umani Una carrellata da Scampia a a Kabul
Otto giorni di cinema, teatro, musica e fotografia dall'Irlanda, all'Argentina, all'Africa di oggi. E poi la questione palestinese di sempre e l'Italia degli operai della Fiat di Pomigliano. Fino al 16 novembre proiezioni in sale, biblioteche, scuole, sedi di radio e associazioni, oltre che a Napoli, a Bagnoli, Ponticelli, Ercolano, Portici, Pozzuoli, San Sebastiano al Vesuvio, Torre del Greco.
di ALESSANDRA BADUEL
NAPOLI - Otto giorni di cinema, teatro, musica e fotografia a Napoli, con l'Irlanda e l'Argentina di ieri, l'Afghanistan e l'Africa di oggi, la questione palestinese di sempre, l'Italia degli operai della Fiat di Pomigliano - e quella di Scampia che fa da ospite dei testimoni dei diritti negati di tante parti del mondo. Un modo per imparare da altri momenti della storia e altri luoghi del mondo cos'è un diritto negato e come sia universale il male che fa alle persone. E un modo per riflettere anche sui diritti negati di molti che vivono a Scampia o in altri territori difficili del napoletano, oltre che dell'Italia. È questa l'aspettativa che nasce, davanti al programma del Festival del cinema dei diritti umani 1 che dal 9 al 16 novembre propone appuntamenti e proiezioni in cinematografi, biblioteche, scuole, sedi di radio e associazioni a Napoli, Bagnoli, Ponticelli, Scampia, Ercolano, Portici, Pozzuoli, San Sebastiano al Vesuvio, Torre del Greco. Da questa terza edizione il Festival fa parte dell'Human Rights Film Festival network di 29 città del mondo e viene sostenuto da Amnesty International 2 e Human Rights Watch 3. Già le cifre del materiale offerto sono imponenti: 72 opere in concorso, altre 40 fuori concorso accompagnate da teatro, concerti, mostre e incontri con più di 130 ospiti.
Il programma. Il Festival inizia con la direttrice della Rassegna del cinema palestinese di Toronto Rafeef Ziahdah che incontra gli studenti del Suor Orsola Benincasa a Napoli, prosegue con la proiezione di Miral di Julian Schnabel sul conflitto israelo-plalestinese a Bagnoli mentre a Portici si proietta l'argentino Cronaca di una fuga di Adrian Caetano, storia di un calciatore imprigionato durante la dittatura argentina, e a Ponticelli, dopo un concerto argentino, si proietta CIMAP, cento italiani matti a Pechino di Giovanni Piperno, sul viaggio in treno da Venezia a Pechino di 77 malati psichiatrici con i loro accompagnatori.
Il 10 la giornata è dedicata a due temi. Il primo, in sedi napoletane, è quello delle violenze e torture in "luoghi di eccezione" con il caso di Francesco Mastrogiovanni, morto legato a un letto nell'ospedale San Luca di Vallo della Lucania dopo un'ordinanza di Trattamento sanitario obbligatorio, discusso all'Università Orientale e quello di Stefano Cucchi, morto all'ospedale Sandro Pertini di Roma dopo un arresto, al Forum delle culture Napoli 2013, con proiezioni sui due casi ma anche sulle violenze subite dai rifugiati eritrei in Libia e dai rifugiati non riconosciuti imprigionati a Malta.
A Ercolano. Di diritti e democrazia si parla invece a Ercolano, con il film di Mimmo Calopresti La fabbrica dei tedeschi, sulla morte dei sette operai della ThyssenKrupp, che introduce l'incontro al Teatro del museo archeologico virtuale la mattina e nel pomeriggio una diretta da Radio Siani, la radio dedicata alla legalità in memoria del giornalista ucciso dalla camorra Giancarlo Siani, un secondo dibattito sul tema e in serata la proiezione di Certi Bambini di Andrea e Antonio Frazzi, film sulla difficile crescita dei ragazzini nella periferia di Napoli.
La Colombia. Se ne parlerà l'11 assieme alla violenza contro le donne. A Napoli, all'Orientale, dibattito su terrorismo di Stato e terrorismo di fatto, al Forum 2013 seguono nel pomeriggioo varie proiezioni sulla Colombia fra conflitto armato, diritti umani, traffico della droga. A San Sebastiano al Vesuvio invece il documentario Boccioli di rabbia di Michela Gioberti presenta la vita di Rawa, l'Associazione rivoluzionaria delle donne afgane fondata nel 1977 che da allora combatte per i diritti delle donne e contro iln fondamentalismo nel proprio Paese, come spiegherà bene l'esponente di Rawa presente al di battito.
Medici senza Frontiere. L'intera giornata di venerdì 12 a Napoli è dedicata a Medici senza frontiere, che si presenteranno la mattina al liceo Giovan Battista Vico, riproponendo poi il loro rapporto sulle crisi umanitarie dimenticate dai media, con episodi del film collettivo Invisibles al Forum 2013. In parallelo, a Portici, serata su Sport e diritti, con la presentazione del libro I mondiali della vergogna di Pablo Llonto, che ricorda i mondiali del 1978 giocati mentre la dittatura torturava e uccideva gli oppositori, e concerto dei Sineterra Quartet.
L'immigrazione. A Pozzuoli invece la serata è dedicata a Immigrazione e integrazione, con una mostra fotografica, il documentario Non è un paese per neri, un dibattito con padre Alex Zanotelli e vari rappresentanti di associazioni di immigrati, lo spettacolo musicale del gruppo multietnico I Marnarom.
L'Irlanda. Sabato è la volta della storia dell'Irlanda del Nord con Violazione dei diritti umani e verità negate - intolleranza e persecuzione nel cuore dell'Europa a Napoli nell'Istituto per gli Studi filosofici e al Forum Napoli 2013, con dibattiti e proiezioni di Irlanda del Nord. An Fhìrinne. In cerca della verità a cura di Silvia Calamati e di Bloody Sunday di Paul Greegrass. A Scampia invece è il giorno nel quale le associazioni della zona che espongono quadri, foto, manufatti, sul tema dei Diritti delle donne - il coraggio delle loro scelte. Performance di Monica Riccio, proiezione di Uomini che odiano le donne di Enzo Nucci e Vincenzo Cavallo, musica della Banda Baleno e dibattito: Dal locale al globale - nuove prospettive oltre i limiti della periferia.
Il "caffè sospeseo". L'intera domenica è dedicata alla presentazione del Festival del caffè sospeso a Napoli, nei locali dove Maria di Pietro esibisce una mostra di foto su Buenos Aires. E se del nuovo Festival la presentazione non dice molto, è bene ricordare ai non napoletani che "caffè sospeso" significa una precisa e vecchia abitudine solidale dei bar della città: chi vuole, può lasciare un caffè pagato (in "sospeso", appunto) per il primo passante che ne abbia voglia e bisogno pur non potendoselo pagare. In genere, ne beneficia qualcuna delle persone senza mezzi conosciute nella zona.
I Saharawi. E il loro conflitto nascosto del Sahara occidentale sono i protagonisti della giornata di lunedì 15 a Napoli, con Sultana Jaya, attivista sahrawi, al dibattito sul tema, seguito da proiezioni del video Ascoltare sahrawi e altri documentari. Proiettatianche una testimonianza di Fabrizia Ramondino, Io non dimentico, registrata nel 2006, e il film Building oblivion di Jean Lamore, presente in sala.
I Corti. Ma in città ci saranno anche i corti del Festival Omovies 2009 all'Auditorium ex mensa università, con tavola rotonda su Omosessualità e lavoro, le discriminazioni velate, e l'Africa come meta possibile degli scambi interculturali protagonista al Dormitorio pubblico, con proiezioni del Voiage dans la Rèpublique du Bènin, di Serena Antignano e Maria Auriemma, e Dallo zolfo al carbone di Vullo. In serata, sempre al Dormitorio, dibattito sulle lotte dei rifugiati in Italia, da Sant'Antimo a Milano e musica con Sergio Esposito e Pino Ruffo. A Torre del Greco, intanto, ci si dedica al Diritto all'informazione con progetti di tv dal basso come "Assalto al cielo" e testimoni come Francesco Servino, denunciato per le riprese alle discariche sul Vesuvio.
Il finale. Il martedì conclusivo del festival si dedica in serata alle premiazioni dei film vincitori delle due categorie in concorso, Human Doc e Napoli: ieri, oggi e... domani? Film che verranno proiettati in parallelo alle altre iniziative tutte le sere del Festival. Al termine, proiezione di Italiani all'Opera di Franco Brogi Taviani, sull'emigrazione italiana in Argentina. La giornata però ha due altri temi protagonisti. Il primo è la Fiat di Pomigliano, con un incontro fra gli studenti dell'Università Suor Orsola Benincasa, gli operai di Pomigliano e i dirigenti della Fiom di Napoli. Saranno presentate anticipazioni del docufilm R. C. L. Ridotte capacità lavorative di Paolo Rossi e Alessandro di Rienzo. Il secondo è forse il più impegnativo di tutto il Festival: Niente asilo politico: uomini e no dall'Argentina a Tripoli - riflessione a più voci sulle scelte della politica estera italiana, con l'ex vice console italiano a Buenos Aires Enrico Calamai, Sergio Flamigni, Juolio SAntucho, esule argentino, Angela Boitano, madre di desaparecidos, Dagmawi Ymer, regista e profugo somalo, sociologi, giornalisti.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento