lunedì 8 novembre 2010
Torre Erba, la protesta dei migranti contro la «finta» sanatoria
Da tre giorni l'occupazione: «50mila truffati». Domenica manifestazione per i clandestini. Pisapia: «aderiamo»
MILANO - Dopo Brescia, anche a Milano scoppia la protesta contro la legge sull’immigrazione. E anche nel capoluogo lombardo la contestazione sfocia nell’occupazione di un luogo simbolo, in questo caso la ciminiera abbandonata di un’industria dismessa e trasformata in un centro servizi. Siamo in via Imbonati, zona ad alta concentrazione di extracomunitari. Qui, da venerdì scorso, un gruppo di migranti in rivolta si è arrampicato sulla sommità di una torre industriale, l’ultimo residuo dell’imponente complesso chimico della Carlo Erba, che proprio quest’anno ha lasciato il posto a un avveniristico distretto di uffici e servizi, con palestre, negozi e centro benessere, il tutto foderato da pareti a specchi colorati. Sulla colonna alta una ventina di metri hanno appeso gli striscioni: «Sanatoria per tutti», e si apprestano a tenere duro quanto più tempo possibile, proprio come stanno facendo a Brescia. Anche qui si contestano le pastoie burocratiche e le ambinguità del mondo imprenditoriale che rendono difficile la regolarizzazione. IL PRESIDIO - A terra un piccolo, improvvisato tendone, ospita il presidio di manifestanti, guidato da un gruppo di immigrati perlopiù di origine africana e sudamericana. La zona di piazzale Machiachini e via Imbonati è al centro delle polemiche dopo l’ introduzione dell’ ordinanza «coprifuoco» voluta dalla giunta Moratti. Negozi e phone center devono chiudere alle 22, bar e i tanti banchi di kebab alle 24. Domenica sera, nel quartiere completamente spento per ordine del sindaco, le uniche luci accese erano quelle delle sirene della polizia, che montava di guardia all’ingresso del Virgin Center. Il «Comitato immigrati Milano» ha organizzato per domenica prossima una manifestazione sotto la Torre dove sono accampati un cittadino argentino e quattro egiziani per chiedere una «sanatoria» per tutti i clandestini. «Ora siamo stanchi: permesso di soggiorno subito!», recita l’appello. Gli immigrati milanesi, si legge nel comunicato, «denunciano una situazione che coinvolge almeno 50 mila persone, tutte truffate da una sanatoria farsa per la quale hanno sborsato migliaia di euro e da cui la maggioranza è rimasta esclusa per motivi pretestuosi». La sanatoria del 2009, spiega il Comitato, «si rivolgeva, infatti, solo a due categorie di lavoratori (colf e badanti), escludendone così la maggior parte». SOLIDARIETA’ - Un invito agli altri candidati ad aderire alla manifestazione promossa per domenica 14, è stato rivolto da Giuliano Pisapia, uno dei concorrenti per la scelta del sindaco del centrosinsitra. Proprio domenica sono in programma le primarie. «Considero questa manifestazione - ha detto Pisapia - un momento significativo ed importante per sottolineare l’unità di tutte le forze di centro sinistra e di tutti i candidati contro la politica antimmigrati condotta a Milano dal Sindaco Moratti e a livello nazionale da Berlusconi». Redazione online 08 novembre 2010] MILANO - Dopo Brescia, anche a Milano scoppia la protesta contro la legge sull'immigrazione. E anche nel capoluogo lombardo la contestazione sfocia nell'occupazione di un luogo simbolo, in questo caso la ciminiera abbandonata di un'industria dismessa e trasformata in un centro servizi. Siamo in via Imbonati, zona ad alta concentrazione di extracomunitari. Qui, da venerdì scorso, un gruppo di migranti in rivolta si è arrampicato sulla sommità di una torre industriale, l'ultimo residuo dell'imponente complesso chimico della Carlo Erba, che proprio quest'anno ha lasciato il posto a un avveniristico distretto di uffici e servizi, con palestre, negozi e centro benessere, il tutto foderato da pareti a specchi colorati. Sulla colonna alta una ventina di metri hanno appeso gli striscioni: «Sanatoria per tutti», e si apprestano a tenere duro quanto più tempo possibile, proprio come stanno facendo a Brescia. Anche qui si contestano le pastoie burocratiche e le ambinguità del mondo imprenditoriale che rendono difficile la regolarizzazione.
IL PRESIDIO - A terra un piccolo, improvvisato tendone, ospita il presidio di manifestanti, guidato da un gruppo di immigrati perlopiù di origine africana e sudamericana. La zona di piazzale Machiachini e via Imbonati è al centro delle polemiche dopo l' introduzione dell' ordinanza «coprifuoco» voluta dalla giunta Moratti. Negozi e phone center devono chiudere alle 22, bar e i tanti banchi di kebab alle 24. Domenica sera, nel quartiere completamente spento per ordine del sindaco, le uniche luci accese erano quelle delle sirene della polizia, che montava di guardia all'ingresso del Virgin Center. Il «Comitato immigrati Milano» ha organizzato per domenica prossima una manifestazione sotto la Torre dove sono accampati un cittadino argentino e quattro egiziani per chiedere una «sanatoria» per tutti i clandestini. «Ora siamo stanchi: permesso di soggiorno subito!», recita l'appello. Gli immigrati milanesi, si legge nel comunicato, «denunciano una situazione che coinvolge almeno 50 mila persone, tutte truffate da una sanatoria farsa per la quale hanno sborsato migliaia di euro e da cui la maggioranza è rimasta esclusa per motivi pretestuosi». La sanatoria del 2009, spiega il Comitato, «si rivolgeva, infatti, solo a due categorie di lavoratori (colf e badanti), escludendone così la maggior parte».
SOLIDARIETA' - Un invito agli altri candidati ad aderire alla manifestazione promossa per domenica 14, è stato rivolto da Giuliano Pisapia, uno dei concorrenti per la scelta del sindaco del centrosinsitra. Proprio domenica sono in programma le primarie. «Considero questa manifestazione - ha detto Pisapia - un momento significativo ed importante per sottolineare l'unità di tutte le forze di centro sinistra e di tutti i candidati contro la politica antimmigrati condotta a Milano dal Sindaco Moratti e a livello nazionale da Berlusconi».
Redazione online
08 novembre 2010
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