lunedì 2 febbraio 2009
Fini difende i lavoratori immigrati
Il presidente della Camera: Intollerabile ogni discriminazione
Il presidente della Camera Gianfranco Fini è intervenuto oggi nel corso della presentazione del rapporto "Il lavoro che cambia" realizzato da Camera e Senato in collaborazione con il Cnel. Fini ha nettamente condannato ogni forma di discriminazione del lavoro degli immigrati e invitato a mettere in campo vere politiche d'integrazione. Le parole del presidente arrivano dopo i fatti di cronaca che stanno attraversando il paese, non ultimo quello di Nettuno, e suonano come un richiamo alla sua stessa maggioranza.
I lavoratori stranieri sono «una parte sempre più significativa della forza lavoro presente in Italia» e «danno un contributo fondamentale in settori centrali del nostro sistema produttivo, da quello edilizio alla filiera agroalimentare» e «svolgono un ruolo insostituibile anche in altri campi, come quello della cura degli anziani, dei disabili, della infanzia».
Queste le parole del presidente della Camera, Gianfranco Fini nel corso della presentazione del rapporto "Il lavoro che cambia" realizzato da Camera, Senato e Cnel. Fini ha poi aggiunto: «Non possiamo permetterci in alcun modo di tollerare forme di anche velate di discriminazione. Dobbiamo piuttosto offrire agli stranieri che vengono legalmente e lealmente a lavorare in Italia un quadro normativo chiaro, teso a favorire appieno la loro integrazione». Il presidente della Camera ha espresso parole di condanna per le morti bianche e ha invitato a «combattere la piaga del lavoro clandestino e in nero». Governo e Parlamento, ha concluso Fini, devono, nel rispondere alle trasformazioni del mondo del lavoro, seguire un «approccio generale che consideri il tema del lavoro non soltanto sotto il profilo meramente economico, ma specie sotto quello morale e civile»: una «visione etica del lavoro».
L'intervento di Gianfranco Fini è stato tutto incentrato sulle trasformazioni del mondo del lavoro del quale l'immigrazione fa parte. Anche in questo senso devono essere intesi i passaggi nei quali il presidente della Camera parla della crisi economica internazionale: «Non stiamo vivendo una crisi congiunturale, ma una fase di trasformazione strutturale e forse irreversibile nell'economia europea e mondiale». Secondo Fini, inoltre, «l'urgenza di superare la crisi deve essere stimolo per una profonda modernizzazione del sistema paese capace di far rivivere quel miracolo italiano che caratterizzò gli anni della ricostruzione e del boom economico».
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