venerdì 27 febbraio 2009
Immigrazione, il Trentino ha perso «appeal»
Lo dice il rapporto Cnel di Caritas/Migrantes
Scende anche Bolzano
Paolo Piffer
Eravamo la provincia più accogliente: ora siamo «solo» al tredicesimo posto
TRENTO. Il Trentino non è più la provincia leader in Italia per le possibilità che dà agli stranieri di vivere il meglio possibile. Secondo il VIº rapporto sugli “indici di integrazione degli immigrati” pubblicato dal Cnel (il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) slitta, infatti, dal primo posto del 2004 al tredicesimo del 2006. Anche Bolzano è in picchiata passando dal 16º al 40º gradino. Di conseguenza, pure la regione nel suo complesso perde il primato attestandosi in quinta posizione.
L’analisi del Cnel, curata dall’equipe di Caritas/Migrantes, prende in considerazione alcuni indicatori che favoriscono o meno l’integrazione. Ad esempio, l’accessibilità al mercato immobiliare, la dispersione scolastica, l’impiego della manodopera immigrata, il livello occupazionale. In pratica è uno studio che, attraverso dati, modelli e formule matematiche, fornisce la fotografia delle possibilità che vengono offerte dal territorio agli immigrati.
Per il Trentino, ma anche per l’Alto Adige, queste possibilità sono «alte», ma non «massime» come invece rilevato per Trieste, il top, ed altre dieci province. Novità di questa ricerca rispetto alla precedente è l’inserimento del «criterio comparativo», cioè del confronto delle possibilità disponibili per gli autoctoni in confronto agli immigrati. Il Trentino si piazza 41º, su 103 province e Bolzano ben più giù, al 90º posto. Rispettivamente in fascia «alta» e «media».
Ritornando ai dati assoluti, l’indice di «attrattività» premia Bolzano in confronto a Trento. Cioè il territorio altoatesino fa più “gola” agli immigrati di quello poco a sud. L’Alto Adige passa dal 26º gradino del 2005 al 17º dell’anno successivo, sempre in fascia alta, mentre il Trentino precipita dal 14º, in fascia alta, al 43º, in fascia media.
La «gara» tra le due province continua con l’indice di «inserimento sociale». Nel 2006 Trento risulta la 16esima provincia in classifica e Bolzano 75esima mentre in termini comparativi sono, rispettivamente, 37esima e 79esima. A guardare i dati nudi e crudi, sono posizioni che oscillano tra la fascia «alta» e quella «media» a dimostrare che l’autonomia di cui si favoleggiano, e spesso non a torto, i vantaggi, almeno in questo campo non sembrerebbe portare particolari benefici.
Dove invece Bolzano primeggia in termini assoluti è l’indicatore di «fabbisogno lavorativo» derivato dal «rapporto tra i potenziali datori di lavoro e le domande di assunzione in favore di lavoratori stranieri formalmente presentate». Qui l’Alto Adige è l’unica provincia italiana in «fascia massima» risalendo, rispetto al 2005, sette posizioni mentre Trento si accontenta del 65º posto precipitando dal 2º gradino del 2005.
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