venerdì 13 febbraio 2009
Sempre più immigrati a Roma, presenza strutturale
Presentato il rapporto dell'osservatorio romano sulle migrazioni della Caritas
E' stato presentato oggi il rapporto dell'Osservatorio romano sulle immigrazioni realizzato dalla Caritas. Emerge una situazione che vede l'aumento del numero degli stranieri nella capitale, in particolare cittadini rumeni. In aumento anche le iscrizioni all'università e nelle scuole romane segno che la vera novità è rappresentata dalle cosidette seconde generazioni, figli di immigrati. Il problema della sicurezza è avvertito anche dai cittadini stranieri che dopo gli ultimi episodi di intolleranza sembrano avere più paura.
Aumentano gli stranieri residenti a Roma e provincia e l'incidenza sul totale della popolazione romana lievita, superando la media nazionale. È questo uno dei dati principali del quinto rapporto sull'immigrazione redatto dall' Osservatorio romano sulle migrazioni della Caritas diocesana di Roma presentato oggi alla presenza del direttore della Caritas, mons. Guerino Di Tora. Il dato principale riguarda appunto l'aumento degli stranieri residenti: +15,6% con un'incidenza sul totale della popolazione di 7,9 punti percentuali.
Gli stranieri arrivati direttamente dall'estero sono 45.953, i nuovi nati da genitori stranieri sono 4.548. Secondo Caritas, le previsioni elaborate dall'Istat per i prossimi anni parlano di un sostanziale raddoppio degli stranieri nel Lazio che dal 2010 al 2030 passeranno da 470 mila unità a 820 mila con un tasso medio annuo di crescita pari al 3,7%, 16 volte superiore a quello dell'intera popolazione, dato destinato ad aumentare entro il 2050. La comunità romena ha il primato di presenze: sono 92.258, un terzo dei residenti stranieri complessivi. Seguono i filippini (8%) e i polacchi (5,6%). Tra gli immigrati si annovera anche la comunità rom. «Oggi - si legge nel rapporto - l'atteggiamento nei loro confronti non è benevolo. È necessario attivare uno sforzo maggiore sostenendo percorsi concreti di integrazione e, nello stesso tempo, vigilando per prevenire fenomeni di devianza».
I lavoratori stranieri incidono per l'8,7% sull'occupazione complessiva (due punti in più rispetto alla media nazionale) a Roma e provincia. È il dato fornito dal rapporto Caritas. Metà di essi è occupato in attività legate ai servizi sociali, o presso le famiglie o nelle case di cura, sono per lo più ucraini, moldavi, romeni e peruviani. Poco più di un decimo lavora negli alberghi e nei ristoranti e un altro decimo in edilizia. A Roma, il 61,7% degli immigrati (contro il 13,6% dei romani) svolge lavori manuali e non qualificati, nella gran parte dei casi non corrispondenti ai titoli di studio. In questi bassi livelli è inserito il 21% degli occupati con formazione universitaria e il 60% di quelli che hanno un diploma. Un immigrato su 10 (più del doppio rispetto alla media italiana) è dirigente o svolge mansioni di alta qualificazione. Aumentano anche gli studenti stranieri.
Nell'anno accademico 2007-2008 sono stati registrati 7.252 studenti universitari, per lo più romeni. Molti studiano presso le università e facoltà pontificie. Nelle scuole di Roma e Provincia nell'anno scolastico 2007-2008 si sono registrati 45.879 iscritti stranieri pari all'8% degli stranieri iscritti in Italia e al 7,7% del totale degli iscritti nella Provincia romana. Crescono anche i rom iscritti nelle scuole della capitale, passati dai 1.161 del 1999 ai 2.027 nel 2008.
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