giovedì 5 febbraio 2009
La Cei contro la tassa per gli immigrati
Monsignor Gnesotto: "Un balzello inaccettabile, colpisce categorie
già poco tutelate. Servono politiche di integrazione"
CITTA' DEL VATICANO - Dure critiche della Cei alla discussa tassa voluta dalla Lega che chiede un contributo agli immigrati per il rinnovo del permesso di soggiorno, nei confronti della quale anche Silvio Berlusconi ha espresso nei giorni scorsi contrarietà. Per l'associazione della Conferenza episcopale italiana "Migrantes" si tratta di una misura "inaccettabile". "Una tassa che è meglio definire balzello verso una categoria già poco tutelata", ha detto monsignor Gianromano Gnesotto, responsabile per le politiche migratorie della Migrantes.
La replica del minsitro. Due ore dopo, ecco Roberto Maroni: "Meravigliato dalla reazione, ma queste parole non ci toccano minimamente. Noi non abbiamo fatto né più né meno di quello che fanno tutti i Paesi europei. In Olanda, ad esempio, c'è una tassa di 800 euro e lo stesso avviene in Inghilterra, in Germania. Non capisco perché, allora, ciò che si fa in quei Paesi va bene e se lo facciamo in Italia diventa una misura intollerabile''.
Il gettito previsto. Maroni ha anche calcolato quanto potrebbe rendere allo Stato la tassa sul permesso. "Ipotizzando un milione di permessi all'anno tra nuovi e rinnovi e ipotizzando una quota di 100 euro a permesso - ha detto - avremo 100 milioni di euro all'anno che confluiranno in un fondo al Viminale che servirà per finanziare i rimpatri dei clandestini".
L'attacco di Gnesotto. "Operazioni di questo genere penalizzano ulteriormente gli immigrati che, con impegno e con notevoli sforzi, cercano di integrarsi", ha detto Gnesotto durante la presentazione della giornata mondiale delle migrazioni (18 gennaio) alla sede di Radio Vaticana. "E' un passo indietro - ha proseguito il presule - servono politiche di integrazione con mentalità aperta e intelligenza". Gnesotto ha anche criticato la proposta avanzata dalla Lega di prevedere l'obbligo di denunciare gli immigrati irregolari per i medici ai quali essi si rivolgono. E ha ricordato che gli immigrati occupano settori di fatto lasciati scoperti dagli italiani.
Famiglia Cristiana contro la Lega. "Il vero scontro di civiltà oggi si gioca in Parlamento e nelle piazze sull'accoglienza nei confronti di chi è nel bisogno, sul rispetto della dignità della persona straniera, malata, non ancora nata". Lo scrive Famiglia Cristiana nell'editoriale in apertura del numero da oggi in edicola. Il settimanale critica in particolare la proposta dalla Lega sul permesso di soggiorno a pagamento, definita "un colpo di mano", così come respinge l'ipotesi avanzata ugualmente dalla Lega di fissare un deposito-garanzia di 10 mila euro per gli stranieri che vogliono aprire una partita Iva.
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