mercoledì 4 febbraio 2009
Quanto ci costa la Libia, Maroni in Libia per sblocco pattugliamenti
Alemanno: giusta la segnalazione sanitaria dei clandestini
Aiuti: un errore irrispettoso del diritto alla salute
ROMA (3 febbraio) - Visita del ministro dell'Interno Roberto Maroni a Tripoli, in Libia, per una serie di incontri bilaterali nel corso dei quali verrà sottoscritto il protocollo attuativo dell'accordo italo-libico firmato il 29 dicembre 2007 per contrastare il fenomeno dell'immigrazione clandestina. La visita mentre in Senato si vota sul disegno di legge di ratifica del Trattato di amicizia siglato nell'agosto scorso dal presidente Berlusconi e dal leader libico Gheddafi. All'interno del trattato è richiamato l'accordo per i pattugliamenti.
Dai porti libici (come quello di al Zuwarah, vicino al confine tunisino) parte la grande maggioranza delle carrette del mare che approda a Lampedusa e sulle altre spiagge siciliane.
L'accordo prevede la cessione alla Libia di sei motovedette della guardia di finanza; l'equipaggio sarà inizialmente misto con gli italiani ad occuparsi di addestramento, formazione, assistenza e manutenzione dei mezzi. Sempre dall'Italia dovrebbero essere consegnate una ventina di piccole imbarcazioni ad uso della polizia libica.
Per la sorveglianza dei confini meridionali del Paese, l'accordo prevede l'installazione di un rete di controllo satellitare per monitorare le frontiere di sabbia. A realizzarla dovrebbe essere Finmeccanica: l'Italia coprirà il 50% dei costi, mentre per il restante 50% - indica il Trattato di amicizia - Roma e Tripoli chiederanno all'Unione Europea di farsene carico.
Polemiche sulle affermazioni di Maroni. Ieri il ministro aveva detto che «per contrastare l'immigrazione clandestina non bisogna essere buonisti, ma cattivi». Oggi il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha commentato la frase definendola un'affermazione «sicuramente infelice, anche se spesso succede che alcune frasi vengono estrapolate dal contesto e diventano un caso nazionale». Secondo Alemanno, intervistato su Faccia a Faccia su Radio3 Rai «Maroni voleva dire che bisogna fare in modo di evitare l'immigrazione clandestina». Gian Antonio Stella ha chiesto al Sindaco se non fosse poco opportuno parlare «di buoni e cattivi» dopo i fatti di Guidonia. «L'immigrazione clandestina - ha spiegato Alemanno - inquina anche quella regolare e la gente rischia di confondere i due percorsi e le persone che vengono qui a lavorare si trovano in meccanismi che vanno fuori dal controllo». «Se non si crea - ha continuato - un meccanismo di controllo dei flussi la situazione diventa ingestibile e impedisce la solidarietà».
Per Alemanno «la segnalazione dei medici alla questura è corretta ma l'obbligo di pagare è sbagliato perché abbiamo sempre un dovere di assistenza nei confronti di ogni essere umano». L'emendamento della Lega nord chiede di far pagare le cure mediche d'urgenza agli stranieri irregolari e l'obbligo di segnalarli alla questura. «Tutti - ha continuato - hanno diritto all'assistenza ma la questura deve sapere chi c'è negli ospedali e sul territorio italiano. Ciò significa curarla e poi capire perchè è sul territorio italiano». Il parere del sindaco è in disaccordo con quello del consiglio comunale di Roma che ieri, con 28 voti a favore e 4 astensioni ha approvato una mozione, primo firmatario il presidente della commissione politiche sanitarie Fernando Aiuti, che impegna il sindaco a intervenire presso il governo affinchè faccia ritirare l'emendamento della Lega nord in quanto non rispettoso del diritto alla salute».
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