lunedì 15 febbraio 2010
Federer tra i bimbi etiopi: “Un coro per me, ho pianto” (Gazzetta).
Rubrica a cura di Alberto Giorni
Federer tra i bimbi etiopi: “Un coro per me, ho pianto” (La Gazzetta dello Sport del 14-2-2010)
Roger Federer si commuove spesso, in campo, per una sconfitta o, più spesso, per le tante vittorie, fra cui spiccano i 16 tornei del Grande Slam. Nella visita che sta facendo da venerdì in Etiopia, uno dei paesi più poveri africani dov’è impegnato con la sua Fondazione di carità, il numero 1 del tennis mondiale si è commosso ancora: «Quando sono arrivato alla scuola di Kore Roba e tutti i bambini stavano intonando il mio nome, è stato molto commovente. Dicevano: "Roger, nostro padre". Avevo gli occhi pieni di lacrime». Mamma La «Roger Federer Foundation», che è nata nel 2003, dona un milione di dollari l’anno per l’educazione in Etiopia, Sud Africa, Tanzania, Mali, Malawi e Zimbabwe. «Il fatto che mia madre sia sudafricana è stata sicuramente d’ispirazione per quest’iniziativa», ha detto il campione svizzero, mentre centinaia di bambini gridavano «Numero 1» alle sue spalle. «Quand’ero più giovane sono venuto più volte quaggiù in vacanza. Ho cominciato con il primo progetto in Sud Africa e poi, diventando più anziano e avendo più denaro, ho voluto espanderla». Gemelle Come nei tornei che frequenta, Federer, dopo aver mangiato il tradizionale «injera» con i ragazzi delle due scuole che finanzia, ha risposto a tante domande. A chi gli chiedeva se le sue gemelle di 7mesi, Myla e Charlene, continueranno a seguire la Fondazione anche dopo il ritiro dal tennis, ha risposto: «Voglio far vedere loro che esiste anche questo mondo. I prossimi 10 anni saranno molto eccitanti perché dovrò cercare di dare un’educazione, aiutarle e mostrar loro tutto, anche cose così».
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