martedì 9 febbraio 2010
"Stuprata dall'autista sul bus" Il Comune si costituirà parte civile
La vittima: si è fermato in periferia e mi ha aggredito. Alemanno: "Una violenza che ci offende due volte"
di Gabriele Isman e Emilio Orlando
"Ci costituiremo parte civile appena gli inquirenti avranno individuato i responsabili. Ho sollecitato la polizia a muoversi rapidamente e con la massima decisione, perché noi siamo offesi due volte: sia perché questa violenza è avvenuta nel Comune di Roma, sia perché il sospettato è un autista del trasporto pubblico locale. Se questa ipotesi fosse confermata prenderemo tutti i provvedimenti del caso". Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno, a margine della commemorazione di Paolo Di Nella, in merito all'accusa di stupro a carico del conducente di un bus a Roma.
«Ha fermato l´autobus sulla Prenestina e mi ha violentata». Con questo drammatico racconto una donna italiana di 41 anni di origine etiope si è presentata martedì scorso al pronto soccorso del Fatebenefratelli, l´ospedale romano sull´isola Tiberina, dicendo di essere stata stuprata.
La violenza sarebbe avvenuta due giorni prima, la notte tra domenica 31 e lunedì 1 febbraio, nella periferia della Capitale. Dai medici dell´ospedale è partita la segnalazione al commissariato Trastevere, come previsto nei casi di violenza, e così lei è stata rintracciata con qualche difficoltà, visto che non ha un domicilio stabile, e giovedì è stata finalmente ascoltata dagli psicologi nella struttura protetta messa a disposizione dalla squadra mobile. Durissima la prima reazione di Alemanno: «È una violenza che ci offende due volte. Sia perché sarebbe avvenuta a Roma, sia perché le responsabilità ricadrebbero su un autista del trasporto pubblico locale».
Secondo quanto raccontato dalla vittima, l´autista dell´Atac, prima di riportare il pullman al deposito sulla Prenestina, avrebbe parcheggiato il mezzo in una zona isolata ai confini della città, verso Centocelle, e poi si sarebbe avventato con furia sull´unica passeggera, stuprandola. «È stato l´autista, l´autista dell´autobus sulla Prenestina» ha confermato lei. Il giorno successivo alla violenza, lunedì, la donna si era presentata in ospedale, ma non aveva avuto il coraggio di raccontare quei momenti drammatici: era stata visitata ed era uscita dall´incontro dei medici tenendosi il peso del suo segreto. Al Fatebenefratelli è tornata martedì e lì è crollata, dicendo ai medici cosa era accaduto: all´ospedale parecchi ricordano quella donna spaventata.
Il primo elemento di difficoltà è rappresentato dalle prove biologiche: il pubblico ministero che coordina le indagini ha ordinato il sequestro degli abiti della donna che adesso saranno esaminati. Per i risultati potrebbero essere necessarie anche due settimane di attesa. Il racconto della vittima, drammatico e anche confuso in alcuni momenti, è ancora al vaglio degli investigatori: oltre agli agenti del commissariato, da ieri del caso si occupa anche la mobile, guidata da Vittorio Rizzi.
I medici del Fatebenefratelli durante la visita nel pronto soccorso hanno riscontrato segni di violenza compatibili con uno stupro. La vittima sarebbe stata più volte ospite di uno stabile occupato sulla Prenestina dove hanno trovato accoglienza diversi etiopi senzatetto. La polizia vuole verificare ancora punto per punto il racconto di quei momenti drammatici a bordo dell´autobus e attende i risultati degli esami sugli abiti.
Un autista sarebbe stato identificato in base al racconto della vittima, ma soltanto gli accertamenti scientifici potranno dire l´ultima parola. Dura, oltre a quella del sindaco Alemanno, anche la reazione dell´Atac attraverso l´amministratore delegato Adalberto Bertucci: «Procederemo con la massima severità qualora un nostro conducente fosse il responsabile».
(09 febbraio 2010)
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