giovedì 18 febbraio 2010
Un Paese per vecchi, i figli arrivano dagli immigrati
Roma, 18-02-2010
La generazione dei babyboomers i figli (pochi) li ha fatti. Chi è più giovane ne fa meno e la popolazione italiana cresce grazie all'apporto dell'immigrazione. Nel 2009 la popolazione ha raggiunto quota 60 milioni 387 mila residenti al primo gennaio 2010, con un tasso di incremento del 5,7 per mille.
La generazione dei babyboomers i figli (pochi) li ha fatti. Chi è più giovane ne fa meno e la popolazione italiana cresce grazie all'apporto dell'immigrazione. Nel 2009 la popolazione ha raggiunto quota 60 milioni 387 mila residenti al primo gennaio 2010, con un tasso di incremento del 5,7 per mille.
Uno su 5 in età da pensione
La popolazione in età attiva mostra un incremento, perlopiù frutto delle migrazioni dall'estero, di circa 176 mila unità, giungendo a rappresentare il 65,8% del totale. I giovani fino a 14 anni di età aumentano di circa 53 mila unità e rappresentano il 14% del totale. Le persone di 65 anni e più risultano in aumento di 113 mila unità e sono giunte a rappresentare il 20,2% della popolazione: più di un italiano su cinque, in sostanza, è in età da pensione.
I nuovi italiani
I cittadini stranieri sono in costante aumento e costituiscono il 7,1% del totale: la dinamica migratoria è ancora una volta determinante ai fini della crescita demografica. Il saldo migratorio netto con l'estero è pari al 6,4 per mille, mentre il saldo naturale è negativo e pari a -0,3 per mille, a causa di un aumento dei decessi in presenze di una diminuzione delle nascite rispetto al 2008.
Un saldo negativo che si registra per il terzo anno consecutivo: in una misura, tuttavia, ben piu' accentuata di quella del precedente biennio: -17 mila 700 unita' nel 2009, contro -8 mila 500 unita' del 2008 e -6 mila 900 unita' del 2007. Le nascite sono stimate pari a 570 mila unita', da cui deriva un tasso di natalita' pari a 9,5 per mille residenti. Si rilevano circa 6 mila 700 nascite in meno rispetto al 2008, anche se il dato complessivo del 2009 rappresenta il secondo miglior risultato dal 1993.
Chi fa figli
Al recupero delle nascite concorrono da alcuni anni due fattori: il ruolo delle donne immigrate e il mutamento del comportamento riproduttivo da parte delle donne di cittadinanza italiana. Il contributo alla natalita' delle madri di cittadinanza straniera si fa sempre piu' importante. Si stima, infatti, che nel 2009 circa 94 mila nascite, pari al 16,5% del totale, siano attribuibili a madri straniere (erano 29 mila nel 1999, pari al 5,4%, 92 mila nel 2008 pari al 16%), di cui il 3,4% con partner italiano e il restante 13% con partner straniero. Le cittadine italiane mantengono una quota di gran lunga prevalente della natalita', oltre 476 mila nascite (-8 mila rispetto al 2008) pari all'83,5% del totale.
Quanto pesa la crisi e quanto il dopo babyboomers
La riduzione osservata non puo' essere messa in relazione con fattori solo congiunturali come, ad esempio, la recente crisi economica. Le scelte di natalità da parte delle madri italiane concretizzatesi nel 2009 sono il frutto, per almeno i 3/4, dei progetti intrapresi nel 2008, ossia prima o all'inizio della succitata crisi. Semmai, sebbene siano necessari ulteriori approfondimenti, il recente calo potrebbe rappresentare un primo segnale del fatto che il recupero di natalità cui si e' assistito negli ultimi 10-15 anni, conseguenti allo spostamento in avanti del calendario riproduttivo delle madri italiane ben oltre l'età media dei trenta anni, stia andando progressivamente esaurendosi. Il processo è parallelo, peraltro, all'uscita dal periodo di vita fecondo delle generazioni baby boomers del Paese. Ad esempio, le donne della classe 1964, prima generazione baby boom in Italia, hanno compiuto 45 anni di età nel corso del 2009.
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