mercoledì 3 febbraio 2010

IMMIGRAZIONE: 'NDRANGHETA GESTIVA TRAFFICO CLANDESTINI

Sono 32 italiani e 35 indiani le persone coinvolte nell'operazione ''Leone'' coordinata dalla Dda di Reggio Calabria contro un'organizzazione criminale che gestiva un traffico di immigrati clandestini. Le indagini condotte dalla Squadra mobile reggina, che insieme allo Sco ha eseguito le 67 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Reggio Calabria su richiesta della Dda, hanno accertato che alla gestione del traffico di immigrati clandestini avrebbero partecipato due cosche della 'ndrangheta, quelle dei Cordi' di Locri e degli Iamonte di Melito Porto Salvo. Agli arrestati viene contestato il reato di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Agli affiliati , in particolare, della cosca Cordì la Dda ha contestato anche l'aggravante delle modalità mafiose. L'organizzazione utilizzava i contratti di assunzione fittizi richiesti da imprenditori compiacenti a favore degli immigrati, che avevano così la possibilità di chiedere il visto d'ingresso per l'Italia. Contrariamente al solito, la criminalità non si è limitata allo sfruttamento dell'immigrazione, ma ha assunto un ruolo preminente nella gestione del traffico di immigrati. Le richieste di denaro che ognuno degli immigrati doveva soddisfare variavano dai 10 mila ai 18 mila euro, con un introito complessivo per l'organizzazione di oltre sei milioni di euro. Le indagini erano state avviate nel 2007 dopo la denuncia presentata da un imprenditore agricolo della provincia di Reggio Calabria, costretto da affiliati alla cosca Iamonte, secondo quanto riferito dagli investigatori, a cedere alcune sue aziende ed a presentare documentazione di assunzione per legittimare l'ingresso in Italia di immigrati indiani e pachistani. Nell'inchiesta sono coinvolti anche alcuni imprenditori e tre dipendenti dell'ufficio provinciale del lavoro di Reggio Calabria. I cittadini indiani, dopo avere reclutato nel loro Paese centinaia di immigrati, li facevano giungere in Italia dietro consistente esborso di denaro. Le attività investigative rientrano nell'ambito di un piano strategico nazionale stabilito dal ministero dell'Interno e attuato dal dipartimento della pubblica sicurezza per contrastare il fenomeno dell'immigrazione clandestina in tutte le sue manifestazioni.

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