sabato 6 febbraio 2010
La politica italiana si diverte nel farci soffrire a noi immigranti
Cari amici immigrati residenti in Italia, la politica italiana non trova di meglio che prenderci in giro e giocare con le nostre vite, ne è la prova questa nuova proposta di permesso di soggiorno a punti. In una nazione dove siamo costretti ad attendere un anno per il rinnovo di permesso se l’iter burocratico non si blocca, se per disgrazia ce qualche errore diventano tempi biblici, quindi con la nuova ipotesi di permesso a punti abbiamo solo che da perdere.
Il ministro Maroni, copia male il sistema di altri paesi, “Un rospo che vuole essere elefante” non basta gonfiarsi, ma bisogna avere una struttura corporea che ti permette di esserlo, quindi l’Italia se vuole assomigliare a paesi come il Canada, in vece di copiare solo la piccola parte del sistema, per altro una parte finale di un sistema, perché prima bisogna mettere in atto una serie di politiche sociali, di assistenza con strutture di accoglienza e di accompagnamento del migrante che si vuole integrare, fondi necessari per attuare tale progetto. Cose che in Italia non ci sono. Si vuole avere come si dice “la botte piena con la moglie ubriaca” Italia cerca un immigrato già integrato prima di arrivare, senza un costo alla nazione, o con minor sforzo per lo stato pagando il più alto prezzo sulla propria pelle l’immigrato deve integrarsi, come premio finale avrà un permesso di soggiorno per due anni, non la cittadinanza. Tutto questo con un sistema di una paese in politica migratoria e tra i paesi più arretrati dell’Europa. In un paese che ce un clima di intolleranza verso il migrante spesso fomentato dalla politica, la stessa che pretende un rapido integrazione dello migrante che viene denigrato sotto ogni profilo. La politica italiana si diverte a vederci soffrire!
I requisiti:
1.l’iscrizione al servizio sanitario? Si, ma serve il permesso di soggiorno e il codice fiscale.
2. La conoscenza della lingua italiana? Serve una scuola, con un programma adeguato, con mediatori culturali.
3. La casa con contratto regolare? Servono soldi, permesso di soggiorno, e un proprietario di casa onesto.
4. La conoscenza della Costituzione? Impariamola insieme a tanti italiani, e da certi parlamentari.
5. Mandare figli a scuola? Si, le quote stabilite dalla legge Gelmini permettendo, tutti vogliamo che i nostri figli vadano a scuola.
Mussie Zerai
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