mercoledì 3 febbraio 2010
Nuovo presidente Unione Africana dice basta a colpi di Stato
di Barry Malone e Duncan Miriri
ADDIS ABEBA (Reuters) - I leader dell'Unione Africana hanno annunciato oggi che intendono rafforzare i poteri dell'organizzazione internazionale per contrastare la serie crescente di colpi di Stato e frodi elettorali sul continente.
"Dobbiamo dire 'mai più' al conflitto e alla guerra in Africa", ha detto il presidente del Malawi Bingu wa Mutharika, cui spetta la presidenza a rotazione della Ua, nella giornata di chiusura del vertice annuale ad Addis Abeba.
Quattro golpe avvenuti nel 2009 -- in Madagascar, Mauritania, Guinea e Guinea Bissau -- hanno fatto temere ad alcuni politici africani e investitori internazionali il ritorno ai giorni in cui le rivolte erano una circostanza quasi ordinaria per l'Africa.
La Ua dovrebbe annunciare le nuove misure entro la settimana prossima.
"Siamo tutti d'accordo su una nuova serie di misure per combattere le modifiche incostituzionali di governo", ha detto a Reuters il commissario dell'Unione per la Pace e la sicurezza, Ramtane Lamamra. "Serviranno a migliorare la nostra capacità di proteggere la democrazia".
Lamamra non ha spiegato in cosa consisteranno le misure, ma alcuni diplomatici presenti al vertice hanno detto che comprenderanno anche la possibilità di imporre sanzioni contro i leader che rifiutano di indire elezioni e che compiono frodi elettorali.
Il vertice è stato dominato dalla discussione sui colpi di Stato e sui conflitti in Sudan, Somalia e Repubblica Democratica del Congo, nonostante il tema ufficiale dell'agenda riguardasse piuttosto lo sviluppo delle infrastrutture per la tecnologia dell'informazione nel continente.
Nel 2002 l'Unione Africana ha preso il posto dell'Organizzazione per l'Unità Africana (Oua), criticata per l'accoglienza che riservava ai dittatori e ai golpisti tra le sue fila. La Ua ha cercato di prendere le distanze dalla precedente organizzazione introducendo sanzioni contro i despoti. Ma per gli analisti l'Unione è comunque ostacolata nelle sue mosse dalla burocrazia, dagli scarsi finanziamenti e dal fatto che alcuni stati membri siano guidati da presidenti arrivati al potere grazie a golpe.
Il leader libico Muammar Gheddafi -- giunto al potere nel 1969 dopo un putsch militare -- non è riuscito quest'anno a farsi rieleggere alla presidenza della Ua. Nell'anno del suo mandato si è scontrato ripetutamente con il capo della diplomazia dell'Unione, Jean Ping, e si è rifiutato di denunciare i golpisti.
La Carta fondativa della Ua dice già che l'organizzazione può imporre sanzioni come la restrizione dei viaggi in caso di colpi di Stato, ma i nuovi provvedimenti da assumere saranno più stringenti.
Per gli analisti l'iniziativa è stata ispirata dai fatti del Niger, il cui presidente Mamadou Tandja l'anno scorso ha rifiutato di indire le elezioni, ha aumentato i poteri presidenziali a spese del Parlamento e ha esteso il proprio mandato di tre anni
Il Niger resta membro della Ua e Tandja non è stato sottoposto a sanzioni.
"Ci sono leader discutibili accettati in seno alla Ua", ha detto a Reuters un diplomatico occidentale presso l'Unione che preferisce restare anonimo.
"Ma vengono dal passato, come (Robert) Mugabe dello Zimbabwe. Ora stanno davvero escludendo i nuovi golpisti".
Dei quattro paesi dove l'anno scorso sono avvenuti golpe, Madagascar e Guinea sono ancora sospesi dalla Ua. Mauritania e Guinea Bissau sono ancora membri perché secondo l'organizzazione "l'ordine costituzionale è stato ristabilito".
Il capo della diplomazia dell'Unione Ping ha detto che ci saranno conseguenze non meglio precisate per coloro che ignorano le proposte sulla condivisione del potere indicate come mezzo per superare lo stallo politico in Madagascar, e ha dato 15 giorni di tempo per accettare le condizioni.
La Ua ha chiesto invece che in Guinea si tengano nuove elezioni entro sei mesi.
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