martedì 26 maggio 2009
Commissione Usa: in Myanmar e Cina violata la libertà religiosa
Washington, Stati Uniti, 24-05-2009
L'elenco della Commissione, in vigore presso il Dipartimento di Stato, contiene otto paesi a rischio per la libertà religiosa: Myanmar, Cina, Eritrea, Iran, Corea del Nord, Arabia Saudita, Sudan e Uzbekistan.
La liberta' religiosa continua ad essere minacciata in molte parti del mondo, anche se qualche miglioramento e' stato registrato. Lo afferma la Commissione USA sulla liberta' religiosa internazionale (USCIRF) nel suo rapporto annuale, pubblicato dal sito Zenit.org insieme alle raccomandazioni concernenti i Paesi cosiddetti 'di particolare preoccupazione' (Paesi CPC, dall'inglese 'countries of particular concern').
In Cina, secondo la Commissione, "non vi e' stato alcun miglioramento in materia di liberta' religiosa e, anzi, si e' registrato un deciso deterioramento, nello scorso anno, soprattutto nella zona buddista del Tibet e in quella musulmana dell'Uighur".
I Paesi che la Commissione indica potenzialmente tra i CPC sono: Myanmar, Cina, Corea del Nord, Eritrea, Iran, Iraq, Nigeria, Pakistan, Arabia Saudita, Sudan, Turkmenistan, Uzbekistan e Vietnam. Le raccomandazioni dell'USCIRF sono indirizzate al Dipartimento di Stato, il quale poi decidera' in via definitiva quali dichiarare "di particolare preoccupazione".
L'elenco dei CPC attualmente in vigore presso il Dipartimento di Stato contiene otto dei Paesi raccomandati dall'USCIRF: Myanmar, Cina, Eritrea, Iran, Corea del Nord, Arabia Saudita, Sudan e Uzbekistan. La Commissione ha anche stilato una "Watch List" (lista di attenzione) di quei Paesi il cui comportamento raccomanda un attento monitoraggio sull'entita' delle violazioni alla liberta' religiosa. Questo elenco, per il 2009, e' composto da: Afghanistan, Bielorussia, Cuba, Egitto, Indonesia, Laos, Russia, Somalia, Tajikistan, Turchia e Venezuela. Il rapporto contiene informazioni dettagliate su tutti i Paesi CPC e della Watch List.
Il Myanmar - secondo il rapporto - presenta, per il 2008, una situazione tra le peggiori al mondo quanto al rispetto dei diritti umani ed in particolare della liberta' di religione. Il regime militare ha imposto pesanti restrizioni alla pratica religiosa e tiene sotto controllo ogni attivita' delle organizzazioni religiose, osserva la Commissione. Si stima che 136 monaci buddisti si trovino ancora in reclusione, in attesa di giudizio, e che molti monasteri siano ancora chiusi o in funzionalita' ridotte. Inoltre, le minoranze etniche cristiane e musulmane continuano ad incontrare difficolta'.
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