giovedì 21 maggio 2009
Nuove eroine: belle, coraggiose, sole E maledettamente pericolose...
Senait Mehari ha 30 anni. O forse 35. Perchè nessuno l'ha mai registrata all'anagrafe. Potrebbe anche essere morta quattro o cinque volte. Quando mamma cercò di ucciderla appena nata o quando papà l'abbandonò in un campo di guerriglieri eritrei. Dice: «Non mi sono mai sentita voluta, c'è sempre stato qualcuno pronto a cancellarmi». Senait è nata tra due mondi legati solo dall'odio, papà eritreo, mamma somala, in piena guerra d'indipendenza, Eritrea contro Etiopia. È nata nemica di mamma che per la vergogna l'ha chiusa dentro una valigia e buttata via, è nata nemica di papà che per l'umiliazione l'ha abbandonata a sei anni in un campo di addestramento del Fronte di liberazione dell'Eritrea. Senait è stata per tre anni una bambina soldato, col kalashnikov a tracolla, poi la vita l'ha portata a Berlino, è una star della musica pop adesso e ha scritto un libro che urla Cuore di Fuoco. Ha perdonato chi le ha voluto male, combatte con l'Unicef per liberare i bambini soldato come lei. Fa ancora la guerra, ma solo dentro di sè.
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